CADONEGHE
«Ancora non ricordo cosa è accaduto quello sera». Il

Mercoledì 6 Gennaio 2021
CADONEGHE «Ancora non ricordo cosa è accaduto quello sera». Il
CADONEGHE
«Ancora non ricordo cosa è accaduto quello sera». Il magazziniere marocchino Abdelfettah Jennati, dietro alle sbarre per avere ucciso a coltellate la moglie Aycha, continua ad affermare di avere un buco nella memoria. Lo ha ripetuto lunedì, nel primo pomeriggio, al suo avvocato Fabio Targa andato a fargli visita alla casa circondariale Due palazzi. Intanto i tre figli della giovane mamma assassinata, sono già in Sicilia a Caltanissetta con la nonna materna. Il sostituto procuratore Marco Brusegan, titolare delle indagini, nelle prossime settimane potrebbe ordinare un incidente probatorio con il fratello più grande: l'obiettivo degli inquirenti è appurare se i bambini hanno assistito a ripetute violenze domestiche commesse del papà ai danni della mamma.
IN CARCERE
«Io di quella sera non ricordo proprio nulla, ho un vuoto di memoria» ha dichiarato Abdel al suo legale lunedì pomeriggio. Il magazziniere si è difeso sottolineando di non rammentare, quando il 24 novembre scorso ha pugnalato per due volte al petto la moglie Aycha sul letto della loro camera matrimoniale. La mamma, nel disperato tentativo di bloccare la lama, si è ferita alle mani. Il marocchino di 39 anni ha poi dichiarato all'avvocato di non avere più assunto i farmaci, che gli erano stati prescritti dal centro di igiene mentale di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro. «Da quando sono arrivato a Cadoneghe, quelle medicine non le ho più prese». Abdel, in Calabria, è stato sottoposto ad almeno quattro visite psichiatriche. Su richiesta del suo medico curante, è stato visitato in quattro occasioni: il 25 gennaio 2016, il 22 agosto 2016, il 5 marzo 2018 e 21 aprile 2018. La diagnosi dell'accoglienza era: Stato ansioso non specificato. Riferisce di accusare disturbi di natura ansiosa da qualche anno, ma negli ultimi mesi si è acutizzata la sintomatologia ansiosa-depressiva caratterizzata da ansia generalizzata, umore deflesso, facile irritabilità. Il 39enne era stato sottoposto a esami clinici e gli erano stati somministrati quattro tipi di farmaci. La visita più importante è forse quella del 5 marzo del 2018 quando, dopo un paio di anni di assenza dal centro di salute mentale, è stato sottoposto a una visita psichiatrica perchè lamentava: Ansia con episodi di ansia e di panico. L'avvocato, nei prossimi giorni, farà visitare il suo assistito da uno psichiatra di fiducia. La difesa vuole dimostrare la sua incapacità di intendere e di volere. Abdel si è anche detto contento di sapere dell'affidamento dei suoi figli alla nonna materna.
LE INDAGINI
Gli inquirenti stanno passando al setaccio i due telefoni cellulari del magazziniere e quello di Aycha. Vogliono appurare, attraverso i messaggi WhatsApp e i tabulati telefonici, se Abdel ha premeditato o meno il delitto della moglie. La mamma di 30 anni, terrorizzata dal marito, ai primi di ottobre si era recata dai carabinieri di Cadoneghe denunciandolo per maltrattamenti in famiglia. Lui la aveva già minacciata con la frase «Ti ammazzo a coltellate». E così è stato.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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