Busitalia fa ricorso contro il bando, il Comune si difende

Mercoledì 17 Gennaio 2018
IL CONTENZIOSO
PADOVA Ricorso di Busitalia Veneto contro il bando di gara del trasporto pubblico locale , il Comune si costituisce in giudizio. E' di un paio di settimane fa la notizia che Busitalia (il 45% della proprietà è del Comune di Padova) ha presentato ricorso , davanti al Tribunale amministrativo di Venezia contro la Provincia di Padova, il Comune e la Regione, ovvero l'Ente di governo del bacino territoriale del trasporto pubblico della provincia di Padova.
A occuparsi del ricorso è lo studio legale Domenichelli e associati. Ieri così, l'assessore all'Avvocatura civica Diego Bonavina ha fatto approvare in giunta una delibera con cui palazzo Moroni si costituisce in giudizio contro il ricorso.
Per farlo si avvarrà della collaborazione dell'avvocato Antonio Sartori con studio a Venezia. Ma quali sono le contestazioni che vengono mosse al bando che, in teoria, entro la fine dell'anno dovrebbe mettere in gara la gestione del trasporto pubblico a livello regionale? Le motivazioni dell'impugnativa sono molteplici. In modo particolare del bando si contestano due circostanze. La prima riguarda le condizioni di acceso alla gara. La seconda i criteri stabiliti per le valutazioni delle offerte. Per quel che riguarda le condizioni d'accesso, tra le altre cose, Busitalia contesta il fatto che il dispositivo non contenga in nessun modo delle richieste tecnico organizzative nei confronti dei partecipanti alla gara per quel che riguarda la gestione del tram. In pratica, nonostante il Sir 1 circoli a Padova da più di 10 anni, il rischio sarebbe quello che venga messa sullo steso piano un'azienda che, da anni, gestisce linee tramviarie con un'altra che, magari, è specializzata nel trasporto extraurbano o in pullman turistici. Un'altra contestazione riguarda poi i fatto che, nonostante si contemplato dalla legge, nel bando non venga chiesto ai concorrenti quali parti del servizio vogliano svolgere attraverso associazioni temporanee d'impresa. Secondo il ricorso, inoltre, risulta del tutto irragionevole che, nel dispositivo venga chiesto che solamente l'azienda capogruppo mandataria debba essere iscritta nel registro delle imprese instituito preso le Camere di commercio di appartenenza. Passando, invece, ai criteri di valutazione delle offerte, la prima contestazione riguarda l'offerta tecnica e, in modo particolare, in punto relativo a un sistema informatico chiamato Validatore che serve a monitorare il servizio. Sempre secondo il ricorso, nel bando si chiederebbe il potenziamento della linea 7 e della Este-Schiavonia. Una richiesta che sarebbe illegittima in quanto, secondo la legge, non sarebbe possibile attribuire punteggi supplementari legati a delle migliorie rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo messo a base d'asta. (Al.Rod.)
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