Botte agli alunni e foto di Hitler, rimpatriato l'imam

Martedì 3 Dicembre 2019
IL CASO
PADOVA Dopo l'espulsione del Prefetto di Padova, ora anche il Viminale ha proceduto nei confronti di Ahmed Junayed, ex imam diciannovenne della congregazione musulmana bengalese dell'Arcella, che è stato rimpatriato dal centro di permanenza di Ponte Galeria di Roma. Sul suo profilo Facebook pubblicava foto di Adolf Hitler e frasi inneggianti le propagante estremiste e antisemite. Senza contare che quando faceva lezione di Corano, nella moschea di via Jacopo da Montagnana, vessava i ragazzini maltrattandoli, picchiandoli e terrorizzandoli. Per questo il religioso musulmano è stato ritenuto socialmente pericoloso e quindi espulso.
L'inchiesta, condotta dalla Digos guidata da Giovanni De Stavola, che ha portato alla luce i ripetuti maltrattamenti di due imam della stessa moschea ai danni dei piccoli alunni che frequentavano le lezioni coraniche nel centro culturale islamico, era partita in estate. Ahmed Junayed era sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora in città, con il divieto di uscire da casa dalle 17 alle 8 del mattino e di firma una volta al giorno negli uffici della Questura, emessa proprio nel corso dell'indagine svolta in questi mesi. Le indagini hanno evidenziato che l'imam svolgeva le proprie lezioni in un clima di assoluto terrore instaurato attraverso metodi d'insegnamento violenti: umiliazioni, botte e percosse date anche con l'utilizzo di un bastone. Gli ulteriori approfondimenti investigativi svolti dalla Digos hanno, poi, delineato non solo un quadro indiziario di assoluta pericolosità relativa alle condotte d'insegnamento, ma anche alle potenziali idee antisemite che l'uomo avrebbe potuto trasmettere ai suoi piccoli allievi. Nel profilo Facebook dell'imam, infatti, erano postate foto di Adolf Hitler correlate da formule di propaganda estremiste.
In un primo momento, all'inizio di ottobre, la polizia aveva stretto le manette ai polsi Hossain Shahadat, il 25enne imam successore di Ahmed Junayed, ora ai domiciliari a Treviso. L'arresto, però, non aveva messo fine alle indagini sulla moschea di via Jacopo da Montagnana. Il musulmano era finito nel registro degli indagati per avere maltrattato i suoi studenti: violenze immortalate dalle telecamere installate nel luogo di culto, dagli uomini della Digos. Ma i piccoli allievi già a maggio avevano raccontato ad alcune maestre di essere stati picchiati dall'imam, indicando anche un nome diverso da quello di Shahadat. Si trattava infatti di Ahmed Junayed, il suo predecessore, che ora è stato rimpatriato.
M.Lucc.
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