Bonus per la residenza, arriva il colpo di spugna

Martedì 26 Marzo 2019
LA DECISIONE
PADOVA È stato  un consiglio comunale ad alta tensione quello che si è tenuto ieri sera a  Moroni. All'ordine del giorno, infatti, tra le varie delibere, c'era anche quella sui nuovi punteggi per l'assegnazione delle case popolari. Il dispositivo che è stato  presentato dall'assessore al Sociale Marta Nalin, ha dato il  via libera al nuovo bando per l'assegnazione degli alloggi pubblici. Di fatto, però, si è cancellata con un tratto di penna la norma sull'anzianità di residenza introdotta dalla giunta Bitonci.
LA REVOCA
Da ieri, così, chi vive a Padova da più di 10, 15 o 20 anni, non avrà più dei punti aggiuntivi nella graduatoria per l'assegnazione delle case Ater. In teoria la delibera avrebbe dovuto essere discussa due settimane fa. Il consiglio dell'11 marzo, però, non è mai iniziato. Il motivo? Un ritardo nell'appello nominale dei presenti all'assemblea da parte del presidente Giovanni Tagliavini e il successivo richiamo al regolamento del capogruppo di Libero arbitrio Matteo Cavatton, hanno fatto saltare la seduta.
Seduta che, appunto, è stata riconvocata ieri pomeriggio. La delibera della Nalin, com'era facile attendersi, ha fatto salire sugli scudi tutta l'opposizione e, in modo particolare, gli esponenti del centrodestra.  Ad esporre il dispositivo ha provveduto, naturalmente, la titolare dei Servizi sociali. «Il principio di anzianità di residenza, su cui noi continuiamo a mantenere delle perplessità ha spiegato l'esponente di Coalizione civica - è stato ampiamente superato dalla nuova legge regionale che, di fatto, va ad annullare le disposizioni introdotte dalla giunta Bitonci».
«Grazie alle modifiche che andiamo ad apportare al regolamento ha continuato si vanno a tutelare sopratutto gli anziani una delle categorie più fragili. Il coinvolgimento di chi è già seguito dai Servizi sociali, poi, ci consente anche d individuare le persone con più difficoltà». Subito dopo l'intervento della Nalin, è iniziato il fuoco di fila dell'opposizione.
LE OPPOSIZIONI
«Si fa ricorso al paravento degli anziani ha tuonato il consigliere leghista Alain Luciani per agevolare i soliti noti. E' risaputo che gli over 65, nella stragrande maggioranza dei casi, sono già proprietari di immobili e, di conseguenza, non hanno alcun bisogno di una casa popolare».
«E' invece molto grave che venga fatta passare la norma che prevede il coinvolgimento delle cooperative nell'iter che porta all'assegnazione degli alloggi pubblici ha rincarato la dose l'esponente del Carroccio In questo modo non si fa altro che agevolare gli amici degli amici e questo è inaccettabile».
«Le cose vanno chiamate con il loro nome ha detto, invece, la capogruppo di Forza Italia Eleonora Mosco L'obiettivo è quello di sostituire i padovani che abitano negli alloggi pubblici con chi, senza avere particolari diritti, arriva da fuori». «Con queste modifiche si sta facendo passare un principio inaccettabile ha rincarato la dose l'ex assessore al Sociale Vera Sodero In pratica d'ora in poi, nell'assegnazione degli alloggi popolari, verrà messo sullo stesso piano chi a Padova abita da tutta la vita e chi, magari, ha preso la residenza solamente ieri».
LA MAGGIORANZA
«Nel definire il punteggio previsto dalla Regione Veneto, il consiglio pone l'attenzione soprattutto nei confronti di chi è più in difficoltà come gli anziani ha detto, invece, il democratico Nereo Tiso - A questo si aggiungono i nuclei familiari residenti a Padova. Certo è che l'allargamento dei confini dei Comuni per poter presentare le domande di assegnazione, potrà creare disagi all'amministrazione perché l'attrattività del capoluogo con un numero maggiore di abitazioni, non sarà di facile gestione nonostante il punteggio assegnato ai residenti ha concluso - Comunque si tratta di un ulteriore passo verso la chiarezza e l'attenzione a deboli. Bisogna ricordare che la normativa regionale prevede già specifiche agevolazioni per le giovani famiglie. Tema che ci sta particolarmente a cuore data la necessità di dare un ulteriore incentivo alla natalità». Il voto a tarda notte.
Alberto Rodighiero
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