BILANCIO
PADOVA Sono ormai oltre tremila i casi di Coronavirus accertati in provincia

Mercoledì 8 Aprile 2020
BILANCIO
PADOVA Sono ormai oltre tremila i casi di Coronavirus accertati in provincia di Padova. Altre sei persone positive al Covid-19 sono decedute nelle scorse 24 ore. All'ospedale di Schiavonia sono morti un 88enne di Villafranca e una 89enne di Monselice. Un anziano di Asolo è stato sconfitto dal virus all'ospedale di Cittadella, altre tre persone ieri sono spirate in Azienda ospedaliera. Le vittime ora sono 126.
LUTTI
Si è spenta nella giornata di ieri all'ospedale Madre Teresa di Schiavonia, dove era ricoverata da qualche giorno, Natalina Moda, 89enne di Monselice. L'anziana, vedova Suman e conosciuta da tutti con il soprannome di Pupa, era un'ospite del Centro Servizi Anziani di Monselice, dove ha alloggiato negli ultimi anni, fino al ricovero all'ospedale per il drastico peggioramento delle sue condizioni di salute. Era una signora attiva ed energica e fino a quando le sue condizioni di salute gliel'hanno permesso ha partecipato con gioia alle iniziative organizzate nella Città della Rocca. La sua morte ha sollevato grande dolore e cordoglio tra quanti le hanno voluto bene, a cominciare dalle sorelle Adriana e Paolo, il fratello Giampaolo, i cognati, i numerosissimi nipoti e le amiche di tutta una vita. Il comune di Villafranca Padovana conta la sua terza vittima per Coronavirus. Si è spento all'età di 87 anni Giacomo Vettore, originario della città di Padova. Da qualche anno l'uomo si era trasferito a vivere nella frazione di Ronchi di Campanile dopo aver incontrata la sua compagna di vita. Un incontro avvenuto in età matura che l'aveva portato a vivere nella piccola frazione, lasciando così la sua residenza in città. Purtroppo però l'ottantasettenne era rimasto vedovo più di dieci anni fa, ma aveva continuato a mantenere vivi i legami con la città dove era nato. In paese non lo si vedeva spesso, ma lo si poteva incontrare quasi ogni giorno in sella alla sua bici che gli garantiva di raggiungere la frazione di Taggì di Sopra dove si serviva dei mezzi pubblici per arrivare a Padova. Verso sera il ritorno nella sua abitazione di Ronchi. L'anziano era stato ricoverato all'ospedale di Schiavonia il 28 marzo in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni, dove è deceduto.
In provincia sono stati segnalati 121 nuovi casi di Coronavirus, lunedì erano 82, domenica 125 e sabato 104. L'andamento del contagio, dunque, è in linea con i giorni scorsi seppur con qualche lieve variazione. Complessivamente i casi sono 3.002. È ciò che emerge dagli ultimi report di Azienda Zero relativi a ieri e lunedì sera. Ad oggi risultano positivi 2.592 padovani, il dato comprende sintomatici e asintomatici. Quelli negativizzati e guariti sono 281. Aumentano i soggetti in isolamento domiciliare: si trovano in quarantena 4.789 persone, 515 padovani in più rispetto il precedente bollettino. Diminuiscono invece i ricoveri nelle strutture ospedaliere, sia in reparto che in terapia intensiva.
QUARANTENA
Anche l'università di Padova fa i conti con il Coronavirus. Dall'inizio dell'emergenza ad oggi fra positività, quarantena e permanenza domiciliare fiduciaria l'ateneo patavino registra 66 casi. Si tratta di 23 docenti, 27 amministrativi, 10 tra dottorandi e specializzandi e sei studenti.
«Numeri statisticamente limitati e allineati alla media del nostro contesto sociale spiega Alberto Scuttari, direttore generale del Bo, - Va sottolineato che, per questioni di privacy, il dato trasmesso all'ateneo considera anche persone che sono in isolamento perché venute a stretto contatto con casi positivi. I numeri di effettivo contagio sono minori di 66. Per gli studenti non c'è obbligo di trasmissione del dato all'ateneo». Studenti esclusi, frequentano l'ateneo circa 6mila persone. «Abbiamo favorito lo smart working aggiunge Scuttari - sospendendo l'attività in presenza appena ciò è stato deciso dai provvedimenti del Governo, con un ottimo risultato: solo il 13% del personale presta servizio in ateneo per garantire i servizi essenziali e indifferibili».Ieri, durante il Cda, l'ateneo ha esteso il piano di didattica online a tutto il secondo semestre. Altra novità legata all'emergenza sanitaria in corso è la possibilità di sospendere l'erogazione degli assegni di ricerca. Gli assegnisti che non riescono a proseguire la propria ricerca (perché, ad esempio, non possono recarsi in laboratorio) possono decidere di congelare il compenso.
Elisa Fais
Hanno collaborato
Camilla Bovo
e Barbara Turetta
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