Barche e preghiere, il saluto alla reliquia

Lunedì 21 Giugno 2021
LA GIORNATA
PADOVA La sacra reliquia dell'avambraccio sinistro di Sant'Antonio è tornata a Venezia. Era stata esposta alla devozione dei fedeli il 13 giugno, nella basilica dove era approdata dopo 369 anni di permanenza nella chiesa della Salute. Ieri ha fatto il percorso inverso, ma questa volta via acqua, accompagnata dai fedeli.
Erano stati i frati del Santo a donarla alla Serenissima nel 1652: in quel tempo la Repubblica era impegnata nella guerra contro l'impero Ottomano e aveva fatto voto al Santo per la cessazione delle ostilità. Ieri mattina dopo la santa messa solenne il prezioso reliquiario contenente l'osso di Antonio ha lasciato la basilica portata in processione lungo la navata centrale dal rettore Padre Oliviero Svanera. Una volta uscita, seguito dai fedeli, il rettore ha attraversato il sagrato per arrivare all'auto dei carabinieri che hanno scortato la reliquia fino al suo rientro a Venezia.
IL PERCORSO
Un ritorno che ha seguito passo passo lo stesso percorso compiuto nel 1652 lungo il Piovego e poi percorrendo tutta la Riviera del Brenta fino a Malcontenta per entrare quindi in laguna. Unica divergenza rispetto al primo viaggio, l'approdo: il corteo di barche che accompagnò quasi quattro secoli fa l'avambraccio di Sant'Antonio concluse la sua navigazione a Rialto, ieri invece è arrivato nel tardo pomeriggio direttamente alla chiesa della Madonna della Salute.
L'auto con a bordo padre Svanera è arrivata, scortata da altre pattuglie, all'imbarcadero del Portello dove ad attenderla, nonostante il caldo torrido, c'erano molti padovani e un grande applauso. In acqua alcune imbarcazioni dell'associazione Amissi del Piovego, la barca dei vigili del fuoco e il motoscafo che portava sul tetto della cabina l'effige del Santo e un busto di Antonio col bambino che custodisce al suo interno una reliquia minore.
Alle 12.30 padre Svanera è arrivato sul molo dove il vicesindaco Andrea Micalizzi gli ha portato i saluti della città. Poi il rettore è salito a bordo accompagnato da padre Egidio Canil, referente delle peregrinatio antoniane nel mondo. Da qui ha rivolto a Dio una preghiera e ha chiesto l'intercessione di Antonio benedicendo la città. «Dio che salva e consola sia con tutti voi, all'inizio del nostro pellegrinaggio richiamiamo alla mente con quale animo abbiamo maturato questo proposito: la basilica di Sant'Antonio e la Basilica della Madonna della Salute attestano la devozione del popolo di Dio e dei fedeli che vi accorrono da ogni parte per incontrare il Santo e Maria Santissima per tornare confortati alla vita cristiana. Preghiamo perché liberi da ogni pericolo possiamo arrivare alla meta».
LA BENEDIZIONE
Dopo aver recitato insieme ai fedeli sulle rive il Padre Nostro padre Oliviero ha invocato tramite l'intercessione del Santo la benedizione di Dio sui presenti, su coloro che hanno seguito la cerimonia in diretta da casa, sulle città di Padova e Venezia. Poi ha innalzato il reliquario verso le rive dove i fedeli hanno applaudito e inneggiato a Sant'Antonio mentre dalle altre barche si è fatto l'alzaremi in onore di Antonio. Poi il corte si è avviato sulle acque del Piovego con queste parole: «Una forte emozione anche vedere quanti hanno voluto accompagnare il Santo, una partecipazione molto bella, un'occasione unica anche per i fedeli lungo le rive delle comunità che incontreremo».
Il corteo di barche si è fermato a Stra, Dolo, Mira e Oriago. Arrivati in laguna, in campo San Samuele, la reliquia e Padre Svanerà sono stati accolti dal Patriarca di Venezia Monsignor Francesco Moraglia. La reliquia è stata trasbordata su una Bissona Dogaressa che l'ha riportata alla Basilica della Madonna della Salute.
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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