Bar, musei, hotel: con la zona gialla tornano al lavoro 12 mila persone

Domenica 25 Aprile 2021
Bar, musei, hotel: con la zona gialla tornano al lavoro 12 mila persone
LA SITUAZIONE
PADOVA Ci muoveremo tranquillamente tra un comune e l'altro. Potremo pranzare al ristorante, andare a visitare una mostra e poi giocare con gli amici a calcetto. Potremo anche organizzare un aperitivo al bar e tornare finalmente al cinema. Da domani torneremo a vivere con molte meno limitazioni, ma se rovesciamo la prospettiva il ritorno in zona gialla avrà anche un altro importante significato. Per oltre 12 mila padovani il cambio di colore comporta infatti la possibilità di tornare stabilmente al lavoro. Seimila persone appartengono al settore della ristorazione, altrettante al comparto alberghiero. A queste vanno aggiunte alcune centinaia di lavoratori impegnati nell'ambito culturale e del tempo libero. Tutta gente che negli ultimi mesi ha dovuto fermarsi o, nella migliore delle ipotesi, lavorare a singhiozzo.
LA RISTORAZIONE
Se consideriamo bar, ristoranti, pizzerie, trattorie e altri locali contiamo tremila attività in provincia di Padova, ma poco più della metà non sono dotate di tavolini esterni e quindi rimarranno chiuse. L'Appe stima che riapriranno 1.200 locali da lunedì e altri 300 direttamente nel weekend.
Nell'epoca pre-Covid i locali della provincia di Padova davano lavoro a 15 mila persone con una media di cinque dipendenti per ogni attività. Oggi quelli in servizio sono tremila ma il numero è destinato a triplicarsi: nei primi giorni della settimana saranno al lavoro complessivamente seimila persone, sabato e domenica arriveremo a novemila.
«Naturalmente ci sono importanti differenze in base alla tipologia di locale - osserva Filippo Segato, segretario dell'associazione dei pubblici esercizi Appe - Per un normale bar che già fa servizio da asporto può cambiare poco: chi oggi prepara il cibo da consegnare in un sacchetto da lunedì preparerà lo stesso cibo da servire ai tavoli. Ben diversa è invece la situazione nei ristoranti, soprattutto sui colli dove ci sono ampi spazi esterni. Nel weekend un locale potrà avere anche 100 persone a pranzo e quindi tra cuochi e camerieri potranno essere richiamati in servizio anche dieci lavoratori».
GLI ALBERGATORI
L'altro grande comparto che con la zona gialla potrà rimettersi in modo è quello turistico. Nel Padovano si contano 200 attività alberghiere (50 in città, 85 alle terme, il resto nelle altre zone della provincia) a cui si aggiungono 400 bed and breakfast e altre strutture. Limitandoci agli alberghi, le stime dell'ente bilaterale Turismo Padova Terme Euganee dicono che da inizio maggio riapriranno almeno il 70% degli hotel in città e almeno l'85% alle terme. Non sarà una ripartenza semplice e per tornare ad una sorta di normalità gli albergatori guardano direttamente all'autunno, ma intanto le strutture riaprono e molti addetti tornano in servizio.
In provincia di Padova il personale alberghiero è composto da novemila unità (seimila solo alle terme) e oggi lavora circa il 10%. Nel giro di un mese torneranno in pista altre seimila persone che fin qui hanno dovuto stare ferme. Parliamo di ogni tipo di contratto: tempi indeterminati, determinati, contratti a chiamata e stagionali. Finora i dipendenti a tempo indeterminato hanno usufruito degli ammortizzatori sociali: Fis Covid per le aziende sopra i cinque dipendenti e cassa Covid in deroga per le altre. La legge attualmente dice che il blocco dei licenziamenti scadrà il 31 ottobre mentre gli ammortizzatori sociali potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre.
LA CULTURA
Minoritario, ma preziosissimo, il comparto dei lavoratori culturali. A Padova torneranno ad accogliere i visitatori la Cappella degli Scrovegni, l'intero sistema museale comunale e le grandi mostre come Van Gogh e i Macchiaioli. Considerando vigilanti, guide, addetti alle prenotazioni e altre figure, sono un centinaio i lavoratori privati che grazie al ritorno in zona gialla potranno rientrare in gioco. Torneranno a lavorare anche alcuni bus operator e decine di operatori turistici nel resto della provincia.
E non è tutto. Da domani riaprono i centri sportivi (ma erano già attivi per gli agonisti) e ripartono i cinema: i primi film saranno proiettati il 29 aprile al MultiAstra dell'Arcella, la settimana dopo toccherà al Porto Astra della Guizza. Un ritorno alla normalità per il pubblico, ma soprattutto per chi lavora.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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