Bambina scossa: è stata uccisa

Giovedì 14 Settembre 2017
La piccola di nove mesi Yara Hamouda, papà tunisino e mamma moldava, è stata uccisa perchè scossa con violenza. A ucciderla, secondo il sostituto procuratore Roberto Piccione titolare delle indagini, è stato il cugino moldavo di 26 anni Eughenii Tripadus, accusato di omicidio volontario aggravato perchè commesso su un minore e perchè in quel momento doveva prendersi cura della piccola. Dall'autopsia, effettuata dai medici legali De Caro e Porzionato dell'Università di Padova, è emerso come la bambina sia morta per l'azione meglio conosciuta come baby shake. Inoltre la bimba, ancora secondo l'accusa, sarebbe stata scagliata contro il muro dal cugino. Infatti i medici si sono accorti di un ematoma sulla zona della fronte. Lo scuotimento, ancora secondo quanto emerso dall'autopsia, ha provocato nella piccola una serie di emorragie celebrali. I medici legali hanno anche appurato che la bimba non aveva sofferto di un rigurgito e che non era affetta da altre patologie, tanto da doverla scuotere con forza per salvarla. La piccola poi non è mai caduta, ma sono state trovate tracce di precedenti lesioni cutanee. Ferite alle quali la Procura non sa indicare un colpevole. La piccola Yara, nata il 6 dicembre del 2015, è stata maltrattata il primo settembre del 2016 ed è morta il 2 ottobre dell'anno scorso dopo un mese di terapia intensiva. Secondo l'accusa il giovane, all'ora di pranzo di giovedì primo settembre, avrebbe preso in braccio la neonata e la avrebbe scossa più volte con insistenza per cercare di farla smettere di piangere. Il giovane moldavo ha poi chiesto aiuto ad alcuni vicini di casa, e a San Martino di Lupari prima è arrivata un'ambulanza del Suem 118 e poi l'elisoccorso decollato da Padova. É arrivata al pronto soccorso di Pediatria a Padova in condizioni disperate. I dottori visitandola, si sono accorti di alcuni lividi sul torace e sulla schiena. Segni riconducibili alla pressione dei polpastrelli di una mano di un adulto. Ed è per questo che le indagini si sono focalizzate sul 26enne, a cui era stata affidata la piccola Yara. Il moldavo, nei giorni successivi, è stato intercettato e al telefono ha parlato dell'episodio con la mamma della bambina.

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