«Aumentare le conoscenze dei giovani nel digitale»

Domenica 18 Luglio 2021
LA SFIDA
PADOVA La transizione digitale e gli impatti sulla competitività e gli equilibri socioeconomici delle aree urbane e interne. Questo il tema del convegno on line organizzato da Sinloc, che ha visto protagonisti relatori che ricoprono posizioni di vertice in grandi istituzioni italiane ed europee: Eugenio Leanza e Laura Piovesan, senior manager della Bei, Fabrizio Balassone, capo struttura economica della Banca d'Italia, Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo e Marco Doglio, ad di CDP SGR.
Il convegno ha evidenziato come la rivoluzione tecnologica caratterizzata dalla trasformazione digitale stia radicalmente trasformando i punti di riferimento per vincere la sfida dello sviluppo, sia a livello globale che locale. In questo scenario, tutti gli interventi hanno trovato quattro punti di convergenza: diminuzione della popolazione, necessità di adeguamento delle infrastrutture, digitali e non, competenze da migliorare, urgenza di investimenti. Sul primo e terzo punto l'intervento di Fabrizio Balassone (Banca d'Italia) è stato particolarmente d'impatto, con una previsione di diminuzione della forza lavoro di 5,5 milioni di persone in un ventennio e le competenze degli studenti italiani agli ultimi posti in Europa (classifica Ocse), con il dato drammatico di una bassa quota (solo il 38%) di popolazione nella fascia 16/24 anni con competenze digitali superiori a quelle di base, contro, per esempio, il 68% della Spagna. Un dato che dimostra l'arretratezza del Paese anche in un ambito che dovrebbe vedere i giovani primeggiare.
Sul decremento della popolazione si è soffermato anche Gian Carlo Blangiardo (Istat), che ha fatto notare come all'invecchiamento della popolazione, in atto da decenni, si è affiancato un saldo naturale sempre più negativo che, non più compensato adeguatamente dall'apporto migratorio, ha determinato il calo del numero di abitanti. Nell'arco di sette anni mancano all'appello poco più di un milione di residenti, di cui quasi 400 mila persi nel solo 2020. «Un dato ha sottolineato Blangiardo che significa che è come se avessimo perso ogni giorno dell'anno un Comune di mille abitanti». Anche perché nel 2020 a causa del Covid-19 si è registrata la mortalità più alta dal secondo dopoguerra. Un anno in cui si sono dimezzati i matrimoni e le nascite sono diminuite ancora del 4% circa. Al Paese che invecchia corrisponde un alto indice di dipendenza, con una quota di pensioni da pagare che esploderà da qui alla metà del secolo ed un aggravamento della situazione delle aree interne.
La necessità di adeguamento delle infrastrutture riguarda sia quelle ferroviarie, elettriche e per lo smaltimento dei rifiuti, con particolare riguardo al divario nord sud, che quelle digitali, dove appare grave l'arretratezza nell'uso delle tecnologie digitali da parte delle imprese e della pubblica amministrazione, con particolare evidenza nelle regioni del centro sud.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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