Auditorium, viaggio a palazzo Foscarini

Venerdì 19 Aprile 2019
L'OCCASIONE
PADOVA Palazzo Foscarini si affaccia su piazza Eremitani, un luogo incantevole, a un passo dal museo e dai tesori di Giotto. Nel 1968 venne rifatto completamente e la Cassa di Risparmio ne fece la sede della sua esattoria. Ora è abbandonato da anni. Banca Intesa ha provato a venderlo diverse volte, poi la svolta. Grazie a una triangolazione con la Fondazione e il Comune, diventerà la sede del nuovo auditorium, traslocato, in vent'anni, da piazza Rabin alla Prandina fino a piazzale Boschetti e alla Fiera.ù
I DETTAGLI
Invece sarà qui, in un palazzo dall'austera facciata dentro al quale però si nasconde una sala che è una delle più affascinanti dal punto di vista architettonico e che è stata rivisitata nel progetto Carli-Moschino donato alla città con una serie di citazioni storico-architettoniche. Ad esempio la crociera che oggi sostiene la cupola in vetro e acciaio diventerà la conchiglia, costituita da travi di legno lamellare. «È lo stesso richiamo della crociera della cappella degli Eremitani» dice Giorgio Carli. «L'abbiamo progettata nel 2014 quando ancora il legno non furoreggiava come oggi che con le nuove tecniche è più resistente del ferro contro il fuoco».
In effetti l'ingresso impressiona. A cominciare dalle superfici vetrate ora in cortain wall di vetro e metallo, e le strutture costruttive in pilastri e solai in cemento. Nella corte interna è stato costruito un edificio circolare con una balconata interna in struttura metallica che sarà mantenuta come piano ammezzato, sopra la platea. «Il palco sarà parzialmente centrale con persone anche dietro l'orchestra. C'è un particolare. La cupola odierna può essere smontata come un Lego. Potremmo riusarla in altri contesti, anche al museo».
I tempi? «Non ci sono fondamenta da fare né scavi archeologici, solo adattamenti. Anche il Conservatorio avrà il doppio della superficie. Dunque un anno e mezzo-due di cantiere. Gli interni divisi da tramezze e pareti attrezzate verranno liberati a formare il foyer e gli spazi adatti al servizio di un auditorium. Inoltre l'adiacenza con l'edificio del Pollini permette con la semplice apertura di due porte, l'ampliamento ed il collegamento dei piani».
LA FONDAZIONE
Si farà davvero? «Non parlo. Attenderò la chiusura dell'operazione». Lapidario il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro. Tanta riservatezza nasconde una prudenza d'obbligo. Siamo arrivati al punto nodale. Se l'interpello cioè la relazione inviata all'Agenzia delle Entrate sarà accettata, Padova avrà la tanto sospirata sala musica. È stato deciso infatti che sarà la Fondazione a pagare i 14,4 milioni al Comune per acquistare il palazzo dalla banca. A sua volta Intesa investirà 18 milioni per l'adattamento, compreso il progetto. L'ultimo punto di domanda, a cui deve risponde l'Agenzia delle Entrate, è se sarà possibile usufruire dell'Art bonus, cioè la detrazione fiscale del 65 per cento dell'investimento per chi effettua erogazioni liberali a favore dell'arte. È fondamentale per la banca ovviamente. A settembre avremo la risposta.
L'ISOLA
«L'ipotesi è la creazione di un polo della musica nel cuore della città, mettendo in sinergia il conservatorio Pollini e la sua sala della musica, con una capienza di 550 posti, con un nuova moderna sala concerti di circa 1044 posti portabili a 1.100» dice l'assessore Colasio. «Il nuovo auditorium per la sua collocazione completerebbe quel polo della cultura che vede in pochi metri la Cappella degli Scrovegni, il museo Eremitani, il conservatorio e il centro culturale San Gaetano. E inoltre il cinema Altino, l'arena romana e palazzo Zuckermann».
«È un'isola alla quale sto lavorando da tempo» continua Colasio. «Il cinema Altino rimane il mio cruccio. Abbiamo proposto molte soluzioni ai proprietari anche con la possibilità di fare negozi a pianterreno. Ma non abbiamo trovato disponibilità». In ogni caso ormai il centro S. Gaetano è lanciato. «Mancava una sua definizione: sarà il luogo delle grandi mostre, la sua agorà è ideale per ospitarle vedrete con Van Gogh. A palazzo Foscarini invece andrà la grande cittadella della musica che vedrà la nuova sede dell'Opv la nostra grande orchestra». E non è escluso anche dei Solisti.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci