Auditorium, aule e laboratori: ecco come sarà la nuova Piave

Sabato 23 Giugno 2018
Auditorium, aule e laboratori: ecco come sarà la nuova Piave
IL PROGETTO
PADOVA Quando nel 2021 i primi studenti metteranno piede nel nuovo polo delle Scienze sociali ed Economiche che l'Università di Padova realizzerà all'interno dell'ex caserma Piave, ci sarà ad attenderli quello che ieri mattina, durante un giro all'interno della caserma, il rettore Rosario Rizzuto ha definito il boulevard dell'Università. Ovvero una passeggiata, lunga qualche centinaia di metri, che attraversa già la Piave e collega i due ingressi, quello di riviera Paleocapa con quello in via Cristoforo Moro, e che con la trasformazione della Piave da luogo militare a luogo del sapere, aprirà per sempre la caserma alla città e agli studenti. Che come tutti, potranno attraversarla per passare da porta San Giovanni alla Specola in pochi passi.
Ed è quest'apertura di un luogo che fu inaccessibile perché zona militare il miglior biglietto da visita del progetto PiaveFutura. Una volta conclusa la gara tra i dieci architetti avrà al suo interno su un'area complessiva di 51 mila metri quadrati - un auditorium da seicento posti distribuiti in 1.200 metri quadrati («anche in considerazione dell'assenza in zona di strutture di questo tipo», si leggeva nella delibera approvata dal Cda di Ateneo il 20 dicembre scorso, con cui venivano delineate le richieste del Bo ai progettisti in concorso).
I DIPARTIMENTI
Ci saranno poi, spalmate in cinquemila metri quadrati, quarantacinque aule di diversa capienza in grado di soddisfare le esigenze didattiche dei dipartimenti del polo per un numero complessivo di 4.100 posti destinati agli studenti delle facoltà di Economia, Scienze politiche e Sociologia. Che nel futuro campus all'americana avranno anche spazi dedicati allo studio suddivisi in aule studio diffuse nel campus per 860 posti e una biblioteca di circa tremila metri quadrati.
Chi si troverà tra le mani il via libera alla trasformazione della Piave, dovrà prevedere anche uno spazio in cui ospitare 285 tra studi, uffici e spazi di convivialità dislocati su 4.315 metri quadrati. Spazio anche a sei sale riunioni da trenta posti ciascuna, due laboratori e tre centri interdipartimentali (1.700 metri quadrati in totale); cinquanta uffici per il supporto amministrativo e tecnico per un totale di 4.900 metri quadrati e magazzini per 2.400 metri quadrati.
LA RISTORAZIONE
Per non farsi mancare nulla la futura Piave avrà anche aree dislocate nel campus per la ristorazione: si va dalla classica mensa, al ristorantino di campus, passando per il servizio di bar e caffetteria e una sala relax e ristoro non distante dal bar con annessi tavoli, microonde e macchinette automatiche dove poter consumare il proprio pasto. Il tutto spalmato su un'area totale di 1.700 metri quadrati. Lavori per cinquanta milioni di euro, che salgono a 65 contando tutto l'insieme di progettazione, direzioni lavori e accantonamenti previsti dalla legge, destinati ad ospitare una migrazione di circa cinque mila studenti che si sposteranno dal centro città nell'area di fronte alla Specola. Capitolo parcheggi: il banco prevede la progettazione di 250 posti auto interni all'ex caserma, 150 stalli per gli scooter e rastrelliere per 1.500 biciclette.
Una curiosità: l'intera Piave (che nel dicembre 2015 aveva visto il primo sopralluogo del rettore) non sarà fin da subito disponibile per la realizzazione i tutti i lavori. L'esercito lascerà l'immobile che ospita l'archivio - in cui sono contenuti 10 chilometri lineari di faldoni solo quando tutte le carte verranno digitalizzate e il servizio di consultazione (da quel momento, soltanto on-line) verrà trasferito alla caserma Salomone. Mentre plichi e faldoni verranno spostati fuori dal Veneto.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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