Assalto notturno alla concessionaria

Mercoledì 23 Ottobre 2019
Assalto notturno alla concessionaria
ABANO
Tentativo di furto ancora tutto da chiarire, l'altra notte, ai danni della concessionaria F.A. Automobili di via Armando Diaz. Numerosi i punti interrogativi, a partire dalle reali intenzioni dei malviventi. Rubare alcune auto posteggiate nel piazzale oppure utilizzarne una come ariete per sfondare l'ingresso? Unica certezza, i ladri sono fuggiti a mani vuote. Ad agire, una banda di quattro persone arrivate a bordo di un furgone Fiat Ducato. Erano tutti a volto scoperto. «Il nostro impianto di videosorveglianza ha ripreso l'intera azione racconta Fausto Zeccagno, titolare della concessionaria - che inizia esattamente alle 23,27. Hanno parcheggiato il furgone in una stradina laterale e poi tentato di forzare il cancello secondario. Non ci sono riusciti e l'hanno scavalcato. Si muovevano con calma e assoluta sicurezza». I quattro hanno il volto solo parzialmente coperto dai baveri dei giubbotti ma i lineamenti restano comunque sempre nell'ombra. I gesti sono calmi, misurati.
IL RACCONTO
«Appena entrati nel cortile continua Zeccagno riescono a mettere in moto una Range Rover. Non riesco a capire come abbiano fatto. Per aprire e avviare quel modello serve una scheda. Forse sono riusciti a clonarla oppure avevano una card universale». Ma nel manovrarla, lo pneumatico anteriore sinistro cozza contro un cordolo e si lacera. Il fuoristrada è inutilizzabile, però la banda non si perde d'animo. I malviventi scavalcano nuovamente il cancello, si introducono nel cortile di un'abitazione dall'altra parte della strada e forzano il garage dove il proprietario tiene un trapano, un flessibile e un martello pneumatico. I quattro se ne impadroniscono, chiaramente decisi a usarli come arnesi da scasso. A quel punto però, i loro armeggi attirano l'attenzione di alcuni vicini che informano Zeccagno, che abita poco lontano, e il 112. Quando la gazzella arriva sul posto, i ladri riescono a dileguarsi rapidamente nelle vie del quartiere, abbandonando sul posto furgone e attrezzi appena trafugati. Sono esattamente le 23,57, secondo il contatempo delle telecamere esterne. Titolare e militari dell'Arma effettuano un primo sopralluogo.
Quindi Zeccagno si reca in caserma per sporgere denuncia. Ed è ancora lì quando, attorno alle 3 del mattino, suona l'allarme esterno della concessionaria. Ritorna precipitosamente assieme ai carabinieri, ma non trova traccia di intrusi. «Abbiamo perlustrato l'area da cima e fondo prosegue ma non abbiamo individuato segni di effrazione. Si trattava di un gruppetto deciso e molto professionale, che non si è fatto intimorire neppure dall'arrivo della pattuglia». Vi sono però alcuni particolari da mettere a fuoco. Per cominciare, il vero scopo dell'incursione notturna.
Gli investigatori al momento propendono più per il furto d'auto che per il tentativo di spaccata; non è escluso che i ladri fossero in quattro per impadronirsi di altrettante auto. Resta inoltre da capire se l'allarme sia scattato a causa di un secondo tentativo di intrusione, come sospetta Zeccagno, o per un guasto. I militari dell'Arma ipotizzano che la banda potesse contare sull'appoggio di altri complici a bordo di un secondo veicolo, utilizzato come vedetta, e servito per recuperarla. Il furgone Fiat Ducato, di proprietà di una ditta di Ponte San Nicolò, era stato rubato a Selvazzano alcuni giorni fa.
Eugenio Garzotto
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