Allegri, la Procura apre un fascicolo sui sassi nella pompa di carburante

Mercoledì 23 Giugno 2021
Allegri, la Procura apre un fascicolo sui sassi nella pompa di carburante
L'INCHIESTA
PADOVA L'aeroporto Gino Allegri è finito nel mirino della Procura. È stato infatti aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, relativo al ritrovamento di sassolini grandi qualche millimetro infilati nella pistola di carburante per rifornire gli aerei, ma soprattutto gli elicotteri del Suem 118. Gli inquirenti stanno indagando su due ipotesi di reato: il danneggiamento oppure l'attentato alla sicurezza dei trasporti. Gli investigatori, gli uomini della polizia giudiziaria della Procura, cercando il presunto colpevole di un'azione tanto pericolosa, hanno scoperto come lo scalo aereo cittadino sia privo di telecamere della videosorveglianza. Ma c'è di più, sarebbe assente anche un registro per segnare le entrate e le uscite dall'aeroporto.
RISCHIO ELEVATO
Insomma, pizzicare l'autore o gli autori del gesto è quasi impossibile. I sassi, del diametro di 5 millimetri, solo grazie al sistema di filtraggio sono stati intercettati prima di essere sparati insieme al carburante nel serbatoio di un aereo o di un elicottero. I mezzi non vengono riforniti direttamente dalla pistola della pompa, ma prima il carburante viene versato in apposite cisterne dove avviene un filtraggio. È qui che i tecnici addetti al rifornimento si sono accorti della presenza dei sassi. In pochi istanti, circa una settimana fa quando si è registrato l'episodio, tutti i voli sono stati bloccati. Resta il fatto che i sassi, se sparati dentro ai serbatoi sarebbero stati comunque intercettati dal sistema di filtraggio dei velivoli. Ma il rischio è stato lo stesso molto elevato: se avessero oltrepassato la barriera o l'avessero danneggiata avrebbero provocato conseguenze inimmaginabili. Una probabilità che non è stata esclusa dai tecnici. Il sabotaggio, come lo ha definito Roberto Carfagna presidente della società che gestisce la superficie, sarebbe stato compiuto di notte. Chi ha agito forse era a conoscenza delle telecamere disattivate e della mancanza di un registro delle entrate e delle uscite dallo scalo aereo.
ETÁ AVANZATA
Intanto la Procura prosegue nelle indagini sul disastro aereo di sabato all'ora di pranzo, costato la vita al magnate lombardo Egidio Gavazzi di 84 anni. Il suo Beechcraft Bonanza, invece di atterrare sulla pista dell'aeroporto Allegri si è schiantato sulla piazzola di un ex distributore di benzina.
Solo la buona sorte ha evitato una strage, perchè il velivolo non ha impattato sulle auto in transito su via Sorio e ha evitato di sfracellarsi su un palazzo. Gli inquirenti al momento stanno valutando tre ipotesi: l'errore del pilota, una cattiva manutenzione dell'aereo, e infine un errore da parte degli operatori della torre di controllo. Non è stata invece ordinata l'autopsia sul corpo dell'anziano, perchè nell'incendio del velivolo è morto carbonizzato. Il medico legale è dunque impossibilitato ad appurare se Gavazzi è stato colto da un malore. Anche questa è una possibile spiegazione dell'incidente, considerando l'avanzata età del pilota. Nelle indagini sono impiegati, oltre ai tecnici di Enac (ente nazionale aviazione civile), anche i carabinieri impegnati a sentire i racconti di alcuni testimoni dell'incidente. Gli investigatori hanno anche sequestrato la scatola nera dell'aereo.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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