Adesso si fa avanti la Banca europea, Zaia: «Interessati al nostro progetto»

Martedì 11 Dicembre 2018
Adesso si fa avanti la Banca europea, Zaia: «Interessati al nostro progetto»
I PASSAGGI
PADOVA «Giovedì scorso ho incontrato i rappresentanti della Banca europea degli investimenti. Sono molto interessati al nostro progetto del nuovo ospedale, lo conoscevano già». Lo dice quasi di soppiatto, il presidente della Regione Zaia, ai margini della presentazione del libro-reportage sul maltempo nel Veneto, presentato ieri nella sede di Grafica Veneta a Trebaseleghe. Evidentemente quando le cose sono serie meglio non fare troppo movimento.
IL VENTAGLIO
Ma questa notizia rischia di essere la più importante dopo la firma dell'accordo con il Comune sulla donazione alla Regione delle aree di Padova est. Perché apre alla concreta possibilità che il finanziamento, la parte più delicata dell'operazione, possa essere completato favorevolmente in tempi brevi.
Servono almeno 650 milioni più altri 100-200 per la ristrutturazione dell'attuale ospedale. Ebbene la Regione ne ha già in cassa 150, ed ha ricevuto nelle scorse settimane l'inserimento da parte dell'Inail della cittadella sanitaria nell'ambito del Piano triennale delle opere 2019-2020. Tra le finalità dell'ente infatti c'è anche la possibilità di partecipare al finanziamento di grandi imprese pubbliche. Ora qui la formula è piuttosto complessa. Ad esempio per finanziare la ristrutturazione dell'ospedale di Cortina l'Inail ha sganciato 15 milioni ma dovranno essere restituiti con un interesse del 4 per cento, più di quello praticato dalla Cassa depositi e prestiti. La Regione ha chiesto 450 milioni ma è chiaro che ne verrà girata solo una parte. In ogni caso il puzzle si sta chiudendo.
DALLO STATO
Il ministero della Salute ha già dirottato 73 milioni di euro e sarebbe quanto meno insolito che con un governo a trazione leghista lo stato non sia in grado di spostare qualcuno dei fondi ex articolo 20 (edilizia sanitaria) sul nuovo polo ospedaliero da 900 letti. Sembra che la Regione abbia già chiesto 500 milioni.
ZAIA
«Dunque l'ospedale va avanti bene. Adesso siamo legittimati a investire, a dare incarichi, a pianificare e quindi a rispettare il cronoprogramma. Il cronometro è partito, ora entro otto anni dobbiamo farlo, anzi spero che vengano anche accorciati. Ma dal 22 novembre scorso l'Azienda ospedaliera può essere tranquilla nella programmazione dell'iter. Per i fondi l'Inail ci dà disponibilità ma noi ci stiamo guardando a 360 gradi. Quello con la Bei è stato un incontro ricognitorio, loro conoscono bene il progetto, cercheremo di capire. È una delle tante ipotesi, le conoscete».
IL FUTURO
Ricapitolando. I fondi servono per l'ospedale su due poli cosiddetto. Con le urgenze accolte al Giustinianeo, nel quale resteranno reparti di degenza, sale operatorie e rianimazione, grazie ad un policlinico ristrutturato per 480 posti, con il Centro Gallucci e l'Istituto Oncologico. Allo stesso modo nascerà l'ospedale della mamma e del bambino con le nuove Pediatria, Ostetrica e Ginecologia, altri 300 posti.
Nella zona di S. Lazzaro, dietro alla Kione arena, invece, sarà costruito un policlinico universitario dove arriveranno i casi più gravi, si eseguiranno i trapianti, si farà ricerca. È è previsto anche un campus universitario con residenze per studenti e professori.
LA TEMPISTICA
Sarà un polo medico votato al futuro, dove la tecnologia avrà un ruolo rilevante nella cura dei pazienti. Il policlinico unirà assistenza, quindi letti, didattica (cioè studenti), e ricerca, ovvero laboratori. Il tutto a pochi metri dai pazienti, attorno a cui dovrà ruotare l'intera struttura. Poi, spazio a cinque aree di frontiera: Oncologia e chirurgia oncologica orientate a una medicina su misura; Neuroscienze; Trapiantologia e Medicina rigenerativa e le Malattie cardiovascolari. A chiudere, la Medicina integrata cioè con diversi specialisti intorno al paziente.
Prima di tutto ora bisognerà attende la programmazione sanitaria e soprattutto le schede ospedaliere, che entro l'anno diranno quanti posti assegnare a Padova. Nel 2019 si firmerà l'Accordo di programma che legherà gli enti fra loro nel progetto. A fine 2020 sarà pronto il concorso europeo di progettazione, che avrà bisogno di 10 mesi per l'aggiudicazione. Un anno per il progetto definitivo e 8 mesi per il bando di aggiudicazione lavori. Quindi tre anni per le pratiche e poi almeno cinque di cantieri.
Mauro Giacon
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