Acquisti di primavera, una spesa da 11 milioni

Sabato 10 Aprile 2021
IL RITORNO
PADOVA Il ritorno. Alla semilibertà. Alla seminormalità. Andare in centro e vedere un negozio aperto, passare fra le bancarelle e toccare un foulard. Andare in un bar, farsi un gelato e, seppure senza sedersi, poter prendere un caffè da portare via.
Come sarà questo primo fine settimana a Primavera inoltrata dopo essere stati rinchiusi per tre settimane in casa? Compresa la Pasqua ovviamente. Vincerà la voglia estrema di uscire, farsi una passeggiata e magari cambiare il guardaroba? Anche se fa freddo ma solo per la voglia di comprare un paio di scarpe, o il giaccone nuovo. Oppure solo per il desiderio di incontrare qualcuno, in questo tempo di distacco e apatia.
I NUMERI
Ebbene questo sentimento si può quantificare. Lo ha fatto il centro studi della Confesercenti riassumendo quanto la voglia repressa di acquisti possa scatenare le folle. E il risultato non è male: 11 milioni di euro valgono questo sabato e domenica. Se calcoliamo le riaperture di negozi che fino ad ora erano forzatamente chiusi e ci mettiamo l'impatto dei mercati ambulanti che fra città e provincia sommano 1.200 posteggi (oggi ce ne saranno quattro di mercati solo in città) viene fuori una bella cifra.
GLI AMBULANTI
Quelli che potranno gioire di più sono di sicuro gli ambulanti, ancora sotto choc per la chiusura durante Pasqua. Ma anche le attività di servizio, come barbieri ed estetiste. «Siamo soddisfatti di aprire. Già da martedì abbiamo potuto notare che gli affari sono ripartiti - commenta Enzo Tuis, delegato Confesercenti per gli ambulanti - Beh, il primo antivirus è sempre il comportamento. Noi ci siamo dati subito dei percorsi e delle protezioni e vendiamo all'aperto. Ora andiamo verso la bella stagione e la nostra preoccupazione è che non ci chiudano di nuovo perchè abbiamo i camion pieni».
La potenzialità che resta più compromessa sarà quella dei negozi dei centri commerciali ancora rigorosamente chiusi. In quei casi la situazione sta raggiungendo il dramma. Un negozio di abbigliamento dentro un centro commerciale è destinato a chiudere.
Per i commercianti resta l'incognita del meteo e delle preoccupazioni generali sulla pandemia. Non sarà come l'anno scorso quando a maggio, dopo il lockdown, ci fu una grande esplosione dei consumi. Ora i consumi stanno crollando, ma forse non la disponibilità. In fondo Pasqua nemmeno il pranzo al ristorante ha consentito. Sono state quasi 6 milioni in meno le spese dei padovani secondo i dati dell'Osservatorio Economico Confesercenti. Fra l'altro erano circa 150mila, i padovani che prima del Covid erano abituati a dividersi tra ristoranti, agriturismi e trattorie, per una spesa media fra i 30 e i 40 euro a testa.
VENDITE PROMOZIONALI
Ora, per riprendere tono i commercianti promettono la soddisfazione nell'incontro con i consumatori. Ma i sorrisi non basteranno, ci vorranno proposte interessanti. E allora sarà interessante contare quanti faranno vendite promozionali. In questo periodo non c'è nessuno vincolo. I saldi sono stati chiusi a marzo e la normativa prevede che non si possono fare vendite promozionale nei 30 giorni precedenti. Che in questo caso sarebbero giugno. Sempre che la stagione dei saldi non sia spostata da luglio ad agosto come vorrebbero i commercianti.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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