Accoltellarono un rivale a Villa Italia: ai domiciliari

Mercoledì 24 Luglio 2019
LA CONDANNA
PADOVA Arrivata la condanna definitiva, i tre fratelli tunisini Arfa, responsabili l'agguato a Villa Italia contro un loro connazionale nel 2017, sono stati posti ai domiciliari dai carabinieri della stazione di Prato della Valle. Accusati di lesioni gravi e rapina, sono stati condannati a oltre tredici anni di carcere.
La sera del 13 luglio 2017, alle 2.30, i tre fratelli Arfa, hanno aggredito e ferito con dieci coltellate un connazionale sul parcheggio del locale Villa Italia. Il nordafricano era in compagnia di due ragazze moldave, e una delle straniere è stata rapinata del telefono cellulare. Samir, 33 anni residente in via Savonarola è stato condannato a 4 anni e 4 mesi, Mohamed di 25 anni residente in Riviera dei Mugnai a 4 anni e 6 mesi e Jamel di 30 anni senza fissa dimora, a 4 anni e 5 mesi. I tre hanno pianificato nel dettaglio l'agguato nel posteggio di via San Marco. Una sorta di regolamento di conti, forse per motivi legati allo spaccio di droga o per soldi. I tre aggressori, tutti armati di coltello, hanno colpito il connazionale con estrema violenza senza dargli scampo. Il trentenne non ha avuto alcuna possibilità di fuga, perché circondato e subito messo a tappetto con una serie di coltellate. Lo stesso le due ragazze moldave, terrorizzate dalla paura hanno solo potuto subire la ferocia dei tre fratelli Arfa, già conosciuti alle forze di polizia per reati legati allo spaccio, ma hanno tentato di riparare il loro amico dai fendenti.
Gli Arfa, una volta messo a tacere il connazionale, sono scappati a bordo di una Opel Corsa. Ed è stata proprio la macchina a tradirli, perchè una delle telecamere della videosorveglianza di Villa Italia ha immortalato l'auto con i tre tunisini. I carabinieri, con il numero di targa dell'utilitaria tedesca, si sono subito messi sulle tracce dei fuggitivi. E ventiquattro ore più tardi hanno chiuso il cerchio. Gli uomini dell'Arma, la notte dopo l'agguato, sono arrivati ai covi dei tre fratelli Arfa. I militari hanno perquisito le abitazioni di via Savonarola e di Riviera dei Mugnai. All'interno hanno trovato e sequestrato cinque coltelli, alcuni vestiti sporchi del sangue del tunisino di 30 anni accoltellato, e 1.500 euro in contanti. I tre fratelli Arfa sono stati ammanettati e condotti in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Poi nel corso delle indagini, è emerso che i fendenti non hanno leso alcun organo vitale. Così l'accusa di tentato omicidio è stata derubricata a lesioni gravi e rapina.
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