Abiti, ceramica e libri per bimbi: decollano tre progetti

Giovedì 13 Maggio 2021
Abiti, ceramica e libri per bimbi: decollano tre progetti
NUOVE ATTIVITÀ
PADOVA «Era il sogno di una vita ma non avevo il denaro per realizzarlo. E al corso ho scoperto strumenti di cui nemmeno sapevo di avere bisogno». Racconta così Roberta Cacciatore, ceramista di Bologna, il suo percorso nel progetto Yes I Startup di Confesercenti. Non solo un aiuto concreto ma anche una scoperta di cosa voglia dire mettere in piedi un business.
«Aiutiamo i ragazzi tra i 18 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, iscritti a Garanzia Giovani, a realizzare la propria idea spiega Isabella Morabito, responsabile del progetto Il percorso formativo si articola in due fasi. I partecipanti, 12 al massimo, fanno 60 ore di lezione su cosa vuol dire essere e fare gli imprenditori. Cerchiamo di fornire loro tutto ciò che può servire sul lato pratico per realizzare la loro idea. Poi ci sono altre 20 ore nelle quali individualmente li accompagniamo nella richiesta di fondi».
Dei sei progetti presentati, tre sono stati finanziati (a tasso zero) dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tramite il fondo Selfiemployment che prevede un massimo di 50 mila euro per ogni progetto presentato. E per un anno potranno lavorare in uno spazio di coworking messo a disposizione da Confesercenti, così da risparmiare nei primi tempi costi di affitto e bollette.
Ad essere stati finanziati sono il marchio di abbigliamento femminile di Anna Meneghetti, abiti confezionati da lei che si possono comprare solo online (28 mila euro), il laboratorio di ceramica artistica di Cacciatore, che proporrà workshop e momenti di incontro tra artisti (quasi 8 mila euro) e la casa editrice per bambini di Andreina Colon, che aprirà presto una libreria a Padova dove venderà libri illustrati, audiolibri e libri digitali personalizzabili (10 mila euro).
«Le start-up non vanno solo create, vanno accompagnate nel muovere i primi passi dice Nicola Rossi, presidente di Confesercenti Veneto Centrale Nel centro storico di Padova attualmente ci sono 171 vetrine vuote, 37 in più rispetto a un anno fa. In un contesto simile è nostro compito incoraggiare i giovani che decidono di lanciarsi in un progetto innovativo. E così ne beneficerà tutta la collettività».
Nuove idee che si adattano alla realtà imposta dal coronavirus, nuovi approcci, nuovi modi di fare imprenditoria. «Finalmente si parla di futuro afferma il presidente della Provincia Fabio Bui Dobbiamo farci trovare pronti quando l'emergenza Covid finirà. E in questo credo che le istituzioni e le associazioni di categoria abbiano un ruolo fondamentale. Le istituzioni devono creare le opportunità, le associazioni devono intercettare i bisogni. Dobbiamo creare un sistema per valorizzare le idee».
Padova, ricorda Franco Pasqualetti, vicepresidente della Camera di commercio, «è la sesta città in Italia per creazione di start up fa notare Dobbiamo proseguire su questa strada, abbiamo tutti gli ingredienti per promuovere a dovere l'economia del nostro territorio». I progetti che attendono di essere finanziati riguardano un servizio di chatbot in supporto all'e-commerce, una cucina senza ristorante con spaccio di panini venezuelani e un'enoteca con prodotti del territorio.
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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