Abdel, spunta la visita dallo psicologo

Domenica 29 Novembre 2020
Abdel, spunta la visita dallo psicologo
LA TRAGEDIA
PADOVA «Abdelfettah Jennati aveva prenotato in questi giorni una visita dalla psicologo» a divulgare la notizia è stato l'avvocato Fabio Targa, difensore di fiducia del magazziniere marocchino uxoricida. Il legale, nella giornata di ieri, ha fatto visita a Bahija Jennati, sorella di Abdelfettah e residente a Bosco di Rubano. «Siamo distrutti. Io avevo un ottimo rapporto con Aycha e adesso stiamo pensando solo ai bambini» ha fatto sapere la cognata della vittima. Intanto a Cadoneghe è scattata la gara di solidarietà: è partita una raccolta fondi per aiutare i tre figli della mamma assassinata.
L'ARRESTATO
«Jennati a Catanzaro era già stato in cura in un centro di sanità mentale - ha dichiarato l'avvocato Targa - e in questi giorni doveva essere visitato da uno psicologo in una struttura dei servizi sanitari locali. Ho come l'impressione che questa coppia sia stata un po' abbandonata da tutti. Forse, con un aiuto in più, la morte di Aycha si sarebbe potuta evitare». E ancora: «Abdelfettah non ha un grande rapporto con la sorella - ha ripreso il legale - ma nessuno lo ha dipinto come un violento, anzi. La sorella mi ha confermato come un loro parente in Marocco, soffra di patologie mentali. Forse siamo di fronte a una malattia ereditaria, ed è per questo che nominerò un medico di fiducia per effettuare una perizia psichiatrica sul mio assistito». Insomma, mentre gli inquirenti battono la pista della premeditazione, l'avvocato punta a dimostrare l'infermità mentale dello straniero di 39 anni.
LE FAMIGLIE
Da Bosco di Rubano Bahija, sorella di Abdelfettah, ha fatto sapere che: «Siamo distrutti per quanto è accaduto. In questi giorni sto solo pensando ai miei amati nipoti. Io con Aycha avevo un ottimo rapporto, ci sentivamo spesso. Non avrei mai pensato a nulla di simile». E proprio nella giornata di ieri le due famiglie, quella dell'indagato e quella della vittima, si sono incontrate per decidere del futuro dei tre fratellini rimasti senza mamma per mano del padre. I bambini dovrebbero essere affidati alla nonna materna e dovrebbero andare a vivere in Sicilia a Caltanisetta, ma l'ultima parola spetta alla procura del Tribunale dei minori di Venezia dove è stato aperto un fascicolo sul caso. Domani i parenti di Aycha nomineranno un avvocato di fiducia, in vista dell'autopsia sul corpo della trentenne fissata per martedì.
IN PAESE
La comunità di Cadoneghe, in queste ore, si è stretta attorno alla famiglia di Aycha. L'assessore al Sociale, Sara Ranzato, ha annunciato l'apertura di un conto corrente per raccogliere fondi in favore dei tre bambini della mamma assassinata con due coltellate al petto. E poi Chiara, titolare della pizzeria per asporto Punto a Capo, ha lanciato la campagna Una raccolta per Aycha. Fuori del locale ha sistemato una cassetta per le offerte. «I tre bambini di Aycha frequentano le nostre scuole - ha dichiarato - due di loro vanno alla scuola primaria Boschetti Alberti e la più piccola alla scuola dell'infanzia Girasole. Abbiamo deciso di aprire una colletta per contribuire al futuro scolastico dei bambini. Altre cassette sono state affisse accanto ai due istituti. Questo è il significato di essere una comunità».
Marco Aldighieri
(ha collaborato
Lorena Levorato)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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