A Padova nasce l'Instagram arabo

Venerdì 25 Maggio 2018
INNOVAZIONE
PADOVA L'idea è la stessa che ha portato social come Instagram ad avere milioni di utenti in tutto il mondo. Solo che in The Shukran, l'app inventata da un'ex studentessa di mediazione linguistica dell'Università di Padova e ora dipendente di un ufficio tecnico della città del Santo, al posto dei like i mi piace c'è una manina aperta che sta per la parola grazie, che in arabo si dice shukran.
Eccolo lì, quindi, il nome del social della fotografia messo in piedi da Fatna El Hamrit, 29 anni, marocchina e in Italia da quando ha tre anni. Un'idea la sua, realizzata con altre cinque persone sparse un po' in giro per l'Italia, che ha ottenuto il successo sperato. Mercoledì TheShukran con i suoi 400mila utenti è stata inserita da Google Play tra le cinquanta app più scaricate al mondo.
LA NOVITÀ
«L'idea ci è venuta nel 2015 spiega Fatna al telefono - e dopo anni di test e di altro è nata la nostra vesta grafica, che è quella che abbiamo oggi. Il vero lancio è avvenuto a ottobre 2017. Da quel momento realmente attivi. Il nome mischia l'articolo inglese the, cioè il alla parola araba shukran, cioè grazie. Vogliamo che chi posta foto non subisca un giudizio dato con il mi piace ma venga ringraziato dagli altri utenti per aver condiviso un momento della propria vita, per aver fatto vedere agli altri qualcosa di bello, che gli altri utenti non possono vedere o si sono persi per strada». Le foto sono le più generiche, non ci sono indicazioni (oltre a quelle della decenza e del senso comune, ma quello dovrebbe esserci sempre, ndr). La cosa che differenzia e attira dell'app è proprio il nome. «E' un'app aperta al mondo racconta ancora Fatna ma si trova maggioranza di utenti dei paesi arabi. Era a loro che si rivolgeva soprattutto l'idea: in questi anni il mondo arabo è sinonimo di terrorismo e paura, noi vogliamo dire a chi vive lì: mostrate al mondo che non è così. Mostrate al mondo le bellezze dei posti e delle persone».
Un messaggio colto in pieno se si vedono donne che si fanno i selfie, ragazzi che postano le loro avventure con gli amici o in paesaggi da favola. «TheShukran aggiunge ancora la fondatrice è un social del ringraziamento perché vogliamo far rinascere il valore di questa parola. Non si usa il like ma il grazie: ti ringrazio di aver condiviso parte di te, parte di nuovo che io non avevo visto. È un'app per android e Ios, chiunque può scaricarla ed è gratuita. Abbiamo voluto differenziarci e proporre qualcosa che provenisse dal mondo islamico con la volontà di dare un'immagine diversa del mondo islamico. Voluto che questa cosa nascesse da lì: sede a Milano, la maggior parte dei nostri utenti sono dal mondo islamico».
Oltre a Fatna, i padri di TheShukran (che ancora non fa fatturato) sono l'avvocato milanese Luca Bauccio e Nicola Fioravanti, artista e fotografo di Cagliari, con origini ben piantate in provincia di Rovigo. «Luca l'ho conosciuto perché ha scritto un libro dal titolo Primo non diffamare, sulla diffamazione nei media. Ero andata alla sua presentazione a Mestre e l'ho conosciuto di persona conclude -. È nata una bella amicizia e con lei il progetto di questa app. Dove ci si ringrazia per le belle cose che ci sono nel mondo e che un amico di social ci mostra».
Nicola Munaro
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