Omicidio in via Palermo il racconto di altri colpi

Sabato 22 Gennaio 2022
Omicidio in via Palermo il racconto di altri colpi
GIUDIZIARIA
Parola ai testi della difesa ieri mattina nell'udienza del processo a carico dell'avvocato Francesco Palumbo che si sta svolgendo davanti alla Corte di assise di Latina. Il professionista è accusato di tentato omicidio e omicidio volontario per avere esploso numerosi colpi di pistola davanti all'abitazione del padre in via Palermo, colpi che hanno feriti Salvatore Quindici e ucciso Domenico Bardi, componenti di una banda di ladri che stava mettendo a segno un furto nell'appartamento del genitore dell'imputato. In aula la Corte presidente Francesco Valentini, a latere Enrica Villani i legali di Palumbo, gli avvocati Tommaso Pietrocarlo e Leone Zeppieri, hanno interrogato alcuni operatori di polizia che in provincia di Frosinone si sono occupati delle indagini sui furti di armi messi a segno dal gruppo di Bardi e Quindici in periodi antecedenti l'omicidio di via Palermo. È stato quindi ascoltato un agente di polizia in servizio a Cassino il quale ha riferito che all'inizio di dicembre 2017 si trovava con alcuni colleghi a bordo di una volante che aveva seguito un'auto sospetta, una Fiat Punto e quando avevano cercato di fermare le due persone che stavano per salire sull'auto queste erano fuggite a piedi tanto che gli agenti avevano sparato in aria un colpo di pistola a scopo intimidatorio. Uno dei due era riuscito a scappare era Salvatore Quindici mentre il secondo, identificato poi come componente della stessa banda, era stato fermato. Obiettivo della difesa è quello di dimostrare come il sodalizio criminale campano del quale Bardi faceva parte fosse pericoloso e disponesse di armi anche se quella domenica 15 ottobre 2017 i ladri fossero disarmati. Tanto che la vittima è stata colpita dai numerosi colpi di pistola esplosi da Francesco Palumbo mentre era di spalle sulla scala poggiata alla parete della palazzina e Quindici ferito di striscio nonostante avesse alzato le braccia per far vedere che non aveva armi. Nella prossima udienza, fissata per il 25 febbraio, sarà ascoltato l'imputato che fino ad oggi non è mai stato presente in aula - visto che la difesa ha comunicato la sua disponibilità a farsi ascoltare sia dal pubblico ministero Simona Gentile che dalla difesa. Con questa testimonianza si chiuderà la fase dibattimentale e si tornerà in aula il 22 aprile per la discussione finale con la requisitoria del pm, e l'arringa dei legali dell'imputato prima che la Corte entri in camera di consiglio per la sentenza.
E. Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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