Virus del Nilo, colpito un 15enne polesano. Casi a quota 197

Mercoledì 26 Settembre 2018
IL BOLLETTINO
ROVIGO Ha appena 15 anni il paziente più giovane al quale è stato riscontrato il contagio dal virus del West Nile. Non un caso grave dal punto di vista clinico, trattandosi di una manifestazione di tipo febbrile diagnosticata a livello ambulatoriale, ma sicuramente emblematico vista la giovanissima età del ragazzo che risiede a Lusia, in provincia di Rovigo, dove il virus ha già fatto quattro vittime, e dove l'Ulss 5 ha attestato nell'aggiornamento settimanale quattro nuovi casi. Ieri è stato diffuso anche il bollettino della sorveglianza regionale, nel quale si attesta in Veneto un totale di 334 casi, dei quali 105 probabili, ma ben 58 nella forma più grave del virus, quella che si manifesta con sintomi neuroinvasivi.
LA DIFFUSIONE
Di questi, 13 sui 73 totali in provincia di Padova, 15 su 38 a Rovigo, 12 su 38 a Verona, 12 su 29 in provincia di Venezia, 2 su 10 nel Trevigiano e 4 su 9 nel Vicentino. Le morti causate dal West Nile, in questa estate in cui si è manifestato con una virulenza mai registrata, sono state addirittura 14: 5 a Padova, 4 a Rovigo, 2 a Venezia e Verona e una a Treviso. Per avere un termine di paragone, lo scorso anno si erano contati 27 casi di forma neuroinvasiva a livello nazionale, 7 in tutto il Veneto. In un quadro a tinte fosche, l'assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, che rimarca come il Piano regionale di disinfestazione straordinaria in supporto ai Comuni appena varato proceda a pieno regime, fa trapelare un barlume di ottimismo: «Già dalla scorsa settimana rileviamo una diminuzione dell'intensità dell'infezione nell'uomo e il monitoraggio conferma questo trend. Si conferma anche una diminuzione della circolazione delle zanzare riportata dalla nostra rete di sorveglianza entomologica». I casi di febbre del Nilo ufficialmente confermati, si ribadisce nella nota diramata dall'assessore, «sono stati complessivamente 197, contro i 189 della scorsa settimana. Di questi, 139 sono casi con sintomatologia leggera, 58 quelli nella più grave forma neuroinvasiva. Dall'inizio del fenomeno i decessi sono saliti da 13 a 14: è infatti stato confermato in settimana il decesso di una persona con gravi patologie pregresse». Si tratta del 70enne polesano di Gaiba, spentosi venerdì scorso. Se la provincia di Padova è stata la più colpita in termini assoluti, quella di Rovigo è quella che, in rapporto al numero di abitanti, ha fatto registrare il tributo più alto al West Nile.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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