Vaccini, 8mila bimbi a casa dagli asili

Sabato 27 Aprile 2019
SITUAZIONE VENETA
VENEZIA In Veneto i bimbi non in regola con i vaccini sono a casa. Sono partite anche cause e diffide ai dirigenti scolastici da parte delle famiglie coinvolte, ma alla fine non c'è stato nulla da fare e sono scattate le sospensioni dalle lezioni. Si stima che siano 8mila i piccoli, tra i 14.959 inadempienti nella fascia 0-6 anni, che frequentavano asili e nidi e che ora sono stati allontanati. Questi bambini pochi giorni dopo il 10 marzo, data entro cui bisognava mettersi in regola con gli obblighi fissati dalla legge Lorenzin, hanno sospeso le frequenze. Non è stato necessario rivolgersi alla Procura della Repubblica come è successo a Rimini, dove il sindaco ha presentato dieci segnalazioni nei confronti delle famiglie di altrettanti bambini che continuavano a frequentare le aule scolastiche malgrado non fossero in regola con le somministrazioni e ha fatto un'ordinanza che prevede 500 euro di multa al giorno. In Veneto, grazie all'anagrafe vaccinale della Regione lo scambio di dati tra aziende sanitarie e scuole è stato veloce, e già a metà marzo i genitori sono stati convocati dai dirigenti scolastici per comunicare la sospensione. In alcuni casi anche se mamma e papà avevano esibito la certificazione che attestava l'appuntamento preso con l'azienda sanitaria per intraprendere il percorso vaccinale, come è successo a Bussolengo in provincia di Verona.
I NUMERI
Ma se si allarga lo spettro a chi qualche vaccino l'ha fatto, ma non ha la copertura a tutti e dieci quelli obbligatori per legge, il numero degli inadempienti sale: sulla base dell'ultimo report della Regione Veneto sono 73.812 i bambini e i ragazzi da 0 a 16 anni non in regola rispetto all'obbligo vaccinale (il 9,9% dei 750.000 residenti di questa età) di cui 21.647 completamente privi di immunizzazione. Di questi 7.100 sono in età da asilo nido, 7.859 nella fascia da scuola dell'infanzia e 47.624 alunni della scuola dell'obbligo. «Le famiglie che non volevano ricorrere alle vaccinazioni alla fine, dopo il 10 marzo, hanno tenuto a casa i propri figli - spiega Stefano Cecchin, referente veneto della Fism, la Federazione delle scuole materne che accoglie il 65% del totale degli asili veneti - nelle nostre scuole i casi non sono stati molti, ma i termini di legge andavano rispettati». Mentre dal Corvelva, che ha offerto sostegno legale alle famiglie coinvolte, la conferma che questi bambini sono ora tutti a casa. «I piccoli non vaccinati sono stati sospesi da nidi e scuole dell'infanzia - spiega la portavoce veneta dell'associazione Nassin Langrudi - noi abbiamo sempre dato indicazioni alle famiglie di rispettare la legge anche se la troviamo discriminante così come riteniamo che si stiano strumentalizzando i casi dei bambini immunodepressi. Non sono invece ancora state elevate le sanzioni per gli studenti delle scuole dell'obbligo, provvedimento che è già operativo in Umbria e Trentino Alto Adige». Laddove si sospettava la presenza di autocertificazioni fasulle sono intervenuti i carabinieri del Nas che hanno fatto accertamenti, specie nel Bellunese dove hanno segnalato 17 casi alla Procura.
ALLARME MORBILLO
Il tutto mentre l'Istituto Superiore della Sanità lancia un nuovo allarme indicando l'Italia tra i dieci paesi d'Europa in cui «il morbillo è endemico». Lo rileva il rapporto sulle coperture vaccinali pubblicato in occasione della Settimana europea dell'immunizzazione 2019. «In Europa 37 Paesi su 53 hanno eliminato il morbillo e 6 hanno interrotto la trasmissione dell'infezione per un periodo di almeno 12 mesi. L'Italia rimane uno dei 10 Paesi dove il morbillo è ancora endemico - rimarca l'Iss - Questo a causa delle scarse coperture vaccinali nel corso degli anni, che hanno portato all'accumulo di ampie quote di popolazione suscettibili all'infezione». In Veneto, sulla base dei dati dell'anagrafe vaccinale regionale, la copertura al morbillo per i giovani fino ai 16 anni ha raggiunto il 95%, che è la soglia considerata di sicurezza, mentre per i piccoli di 24 mesi, quelli nati nel 2016, le somministrazioni hanno raggiunto il 92,7% in un trend di crescita.
LE SANZIONI
Intanto non sono ancora state fatte sanzione agli studenti che frequentano le scuole dell'obbligo e non sono in regola con le vaccinazioni. La legge in vigore prevede che per la fascia 6-16 anni siano elevate multe fino a 500 euro alle famiglie inadempienti, ma le Regioni, che stanno lavorando in rete per avere un'applicazione omogenea della norma a livello nazionale, non hanno ancora stabilito le linee guida. A questo punto è probabile che l'anno scolastico finisca senza che il provvedimento venga, almeno per ora, applicato.
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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