Un tricolore record per il raduno dei parà a Vittorio Veneto

Mercoledì 26 Settembre 2018
Un tricolore record per il raduno dei parà a Vittorio Veneto
L'APPUNTAMENTO
VENEZIA Sarà ancora più grande di quella vista alla parata del 2 giugno ai Fori Imperiali di Roma. Perché il bandierone che domenica mattina, poco prima di mezzogiorno, colorerà di rosso, bianco e verde il cielo di Vittorio Veneto, sarà da Guinness: un tricolore di mille metri quadrati di superficie per un peso complessivo di 80 chili, 35 dei quali solo del contrappeso che farà in modo che la bandiera rimanga dispiegata durante la discesa. Quel tricolore da record scenderà dal cielo grazie a un paracadute, quello di un atleta della Brigata Paracadutisti e del Centro Sportivo Esercito. E così si concluderà il 28° Raduno Nazionale dei paracadutisti, ribattezzato il raduno del Centenario, in programma nella città trevigiana già dalla giornata di sabato.
LA PRESENTAZIONE
La manifestazione è stata presentata ieri a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale a Venezia, dal presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti generale Marco Bertolini e dell'assessore Barbara De Nardi per il Comune di Vittorio Veneto, presenti il governatore Luca Zaia, gli assessori Elena Donazzan e Gianpaolo Bottacin, il vicepresidente del consiglio regionale Massimo Giorgetti. Al Raduno sono attesi circa tremila paracadutisti, iscritti alle 135 sezioni italiane. «Vi aspettiamo a braccia aperte con orgoglio e gratitudine ha detto Zaia al generale Bertolini anche perché il Veneto e i veneti sono una terra e un popolo che condividono i vostri valori, come serietà, rigore, spirito di sacrificio, coraggio».
Il lancio del paracadutista con il mega tricolore, che chiuderà la manifestazione, ricorderà anche la figura del Tenente degli Arditi Alessandro Tandura, vittoriese, medaglia d'oro al valor militare, considerato il primo militare della storia a lanciarsi con un paracadute. Accadde tra l'8 e il 9 agosto 1918 e l'impresa gli valse il riconoscimento con una motivazione che, tra l'altro, recitava: Si faceva lanciare da un apparecchio in volo nella zona di Vittorio, ove atterrava mettendosi all'opera alacremente per raccogliere dati e notizie sui movimenti, le dislocazioni, le intenzioni del nemico e per entrare in contatto coi vari nuclei di soldati ed Ufficiali nostri sottrattisi con la fuga alla prigionia e in massima dispersi e sbandati nelle terre invase durante il ripiegamento dell'Ottobre 1917.
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