Tassa di soggiorno, un tesoro da 71 milioni

Sabato 14 Luglio 2018
LA RICERCA
VENEZIA Il giacimento d'oro del Veneto rimane il turismo: secondo le stime della Fondazione Think Tank Nord Est nel 2018 solo con l'imposta di soggiorno entreranno nelle casse dei Comuni della regione 70 milioni e 900 mila di euro, con un incremento rispetto l'anno scorso del + 19,6%, ovvero di circa 12 milioni di euro. È la conferma della crescita del settore, e questi denari sono solo la punta dell'iceberg della ricchezza creata, e della ricaduta positiva per tutto il tessuto economico regionale a partire dagli operatori, le imprese e tutti i soggetti che a vario titolo lavorano anche con il turismo.
Per quanto riguarda gli incassi dell'imposta di soggiorno, a livello territoriale a svettare in graduatoria è sempre la provincia di Venezia, con 46,780 milioni di euro di incassi stimati (pari al 66% del totale regionale; con il Comune di Venezia che da solo incassa 30.500.000 di euro, Jesolo 5.117.000, San Michele al Tagliamento-Bibione 4.000.000, Cavallino-Treporti 3.200.000, Caorle 2.620.000 e Chioggia 900.000) registrando un aumento stimato rispetto al 2017 Del 17,7%.
A seguire c'è la provincia di Verona, che dovrebbe incassare circa 12,7 milioni di euro, con una crescita del 19,9% (Verona 2.900.000 euro, Bardolino 1.775.000, Lazise 1.500.000, Peschiera del Garda 1.473.000, Malcesine 1.280.000, Garda 780.000, Castelnuovo del Garda 657.000).
In terza posizione c'è la provincia di Padova con 5 milioni 770 euro di incasso (Abano Terme con 2.460.000 euro supera Padova con 1.900.000, segue Montegrotto Terme a 1.200.000), ed è l'unica provincia che a fine anno dovrebbe registrare una flessione negativa del -2,8% sul 2017.
Il Bellunese guadagna una posizione in classifica rispetto all'anno scorso con il quarto posto, e un gettito previsto di 2,75 milioni di euro (Cortina 1.500.000 euro, Livinallongo del Col di Lana 270.000, Auronzo di Cadore 270.000, Falcade 130.000 e Belluno 125.000), grazie ad una crescita record di incassi stimata del +208,5% rispetto il 2017.
La provincia di Treviso al quinto posto dovrebbe incamerare 1,4 milioni di euro, con un +30,1% rispetto all'anno precedente. Incasserà più di tutti Mogliano Veneto con 326.000 euro, superando Treviso con 263.000, Preganziol 130.000, Villorba 120.000 e Conegliano 110.000.
Nella provincia di Vicenza arriveranno 1 milione e 30 mila euro, con un +37,9% di incassi con al primo posto il capoluogo Vicenza con 550.000 euro, poi Asiago 260.000 e Bassano del Grappa 100.000.
Chiude Rovigo con 470 mila euro che equivalgono ad un +52,5% rispetto al 2017. Di questi denari Rosolina incasserà più della metà; 360.000 euro.
Una montagna di soldi che, grazie al peso economico del turismo della nostra regione in generale e di alcune aree in particolare (dalle città d'arte alle località montane e costiere), continua a lievitare di anno in anno. E quest'anno con una novità: l'imposta di soggiorno è stata esclusa dall'insieme dei tributi sottoposti al blocco degli aumenti introdotto dalla Legge di Stabilità e così i Comuni che non ce l'avevano l'hanno potuta istituire e quelli che già l'avevano hanno potuto modificare l'importo previsto. E così, per tutte le amministrazioni, incassi sempre più alti; dalle spiagge alle montagne.
«Gli introiti dell'imposta di soggiorno sono necessari per le amministrazioni che hanno subìto significativi tagli di risorse dal governo centrale negli ultimi anni e non vanno aboliti, ma utilizzati strategicamente - sostiene Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est . Su questi soldi deve esserci un vincolo: i Comuni devono trasformare questi incassi in investimenti strategici legati al turismo. Tra le strategie da sviluppare c'è l'allungamento della stagionalità con eventi e momenti attrattivi anche nei periodi di coda e inizio stagione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci