Tagli alle Province, causa e periti fra Belluno e Venezia

Mercoledì 12 Dicembre 2018
LA CONTROVERSIA
VENEZIA Sarà una perizia a stabilire quanti soldi sono in ballo nel contenzioso fra Veneto Strade, la Provincia di Belluno e la Regione, oltre che il Governo. La novità è emersa sul Bur di ieri, dunque all'indomani dell'ennesimo grido d'allarme lanciato dall'Upi e dai sindaci-presidenti, contro i tagli comportati agli enti di secondo livello dalla riforma Delrio. Nell'intreccio giudiziario, si sono ritrovate l'una contro l'altra realtà locali che sono (o dovrebbero essere) istituzionalmente legate.
LA DELIBERA
Tecnicamente la delibera della Giunta riguarda la «autorizzazione alla nomina di un consulente tecnico di parte per l'amministrazione regionale nel giudizio avanti il Tribunale di Venezia promosso da Veneto Strade Spa contro Regione Veneto ed altri». Per la precisione, la società infrastrutturale aveva intentato la causa contro la Provincia di Belluno, per ottenere la liquidazione dei 25 milioni di euro con cui aveva quantificato le prestazioni erogate negli ultimi anni sulle arterie montane e non pagate dall'amministrazione dolomitica. Inizialmente il procedimento si era aperto davanti al giudice civile di Belluno, dove la Provincia allora retta da Daniela Larese Filon aveva deciso di costituirsi in giudizio, chiedendo in via preliminare la chiamata in causa della presidenza del Consiglio dei ministri, di tre dicasteri (Economia, Interno e Infrastrutture), nonché appunto della Regione, che a sua volta controlla Veneto Strade insieme ad Anas. Secondo la tesi bellunese, gli enti statali e regionali non avevano provveduto a trasferire alle ex Province (svuotate di funzioni e soprattutto di risorse) i soldi necessari a pagare il gestore stradale.
IN LAGUNA
Successivamente la causa era stata trasferita in laguna. Il giudice di Belluno aveva infatti dichiarato la propria incompetenza indicando quella del Tribunale di Venezia, mentre aveva rigettato l'eccezione preliminare sollevata dalla Provincia (oggi presieduta da Roberto Padrin), che aveva sostenuto il difetto di giurisdizione del giudice ordinario a favore di quello amministrativo. Dunque è nel capoluogo regionale che sono proseguite le schermaglie, ora destinate ad un approfondimento tecnico, visto che la Regione ha deciso di nominare un proprio consulente, per calcolare al centesimo l'importo chiesto da Veneto Strade a Belluno e rimesso in discussione dalla Provincia con il coinvolgimento degli enti superiori
. È prevedibile che a nominare un esperto saranno pure le altre parti interessate dal procedimento. Allo stesso modo non è escluso che, una volta confrontati i calcoli effettuati dai vari soggetti, alla fine la controversia possa essere definita con un accordo stragiudiziale.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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