Su via Togliatti è scontro sia a destra che a sinistra Bassi: «Citazione infelice»

Venerdì 21 Febbraio 2020
LA POLEMICA
VENEZIA Oltre a far litigare i Fratelli d'Italia, l'idea di via Togliatti fa infuriare anche il Partito Democratico. I motivi sono opposti: da una parte il centrodestra, con l'assessore veneta Elena Donazzan, vede nel defunto segretario comunista «un uomo che si asservì al carnefice Tito e ai suoi sanguinari partigiani, e che fu responsabile della morte dopo atroci sofferenze di migliaia e migliaia di soldati italiani, in particolare Alpini, abbandonati scientemente nei gulag comunisti»; dall'altra il centrosinistra, con il consigliere regionale Graziano Azzalin, ribatte che fu «Mussolini che li mandò a morire male equipaggiati in quella che fu non una guerra patriottica, ma un'aggressione costata la vita a oltre 100mila soldati italiani». In mezzo rimane Andrea Bassi, capogruppo di Fdi, al centro delle tensioni interne a un partito che a Palazzo Ferro Fini conta cinque esponenti suddivisi però in due distinte formazioni.
LA QUESTIONE
Non a caso l'assessore Donazzan ricorda che Bassi e il collega Stefano Casali sono «ex tosiani da poco entrati in Fratelli d'Italia», mentre la sua militanza è cominciata trent'anni fa nelle file missine: «Trovo offensivo e inaccettabile che qualcuno, appena entrato in un partito di destra, come prima iniziativa politica decida di provare a far notizia con un paradosso». Vista da sinistra, invece, la questione è un'altra. Il consigliere Azzalin attacca così anche lo zaiano Albetrto Villanova, che a sua volta aveva stigmatizzato la proposta su Togliatti: «Non voglio fare il veterocomunista né mi interessano le polemiche relative all'intitolazione di una via. Su certe dichiarazioni sarebbe forse meglio stendere un velo pietoso, ma a tutto c'è un limite: non possiamo accettare una riscrittura della storia in modo così grossolano».
LA PRECISAZIONE
Alla fine arriva la precisazione di Bassi: «Ho affermato, parlando in generale, che la democrazia sarà matura solo quando persone appartenenti ad uno schieramento politico sapranno riconoscere e rispettare, al di là del proprio orientamento, l'avversario e riconoscerne il ruolo e l'importanza in un contesto democratico». Per questo il capogruppo aveva citato diverse personalità di destra e di sinistra. «Tra queste puntualizza quella di Togliatti è stata una citazione infelice, ma ribadisco che la volontà era solo quella di parlare di personalità politicamente agli antipodi tra loro». (a.pe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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