SANITÀ
VENEZIA Siamo all'anno zero. Fino al 2020 il rapporto-medico pazienti

Sabato 22 Febbraio 2020
SANITÀ
VENEZIA Siamo all'anno zero. Fino al 2020 il rapporto-medico pazienti ancora regge, ma già dal prossimo anno ci saranno cittadini che rischiano di rimanere senza il dottore di famiglia. La prospettiva di cosa accadrà nei prossimi dieci anni nello studio di Fimmg formazione tenendo conto dell'attuale organizzazione delle cure e calcolando un rapporto di un medico ogni 1200 abitanti. Quindi vengono incrociati i dati dell'Enpam, l'ente di previdenza della categoria, sui medici che andranno in pensione a 68 anni e il numero delle borse di studio messe a bando annualmente della Regione Veneto. Va detto che le 50 borse di studio solitamente riservate per il corso di medicina generale quest'anno sono state più che raddoppiate. Infine ad incidere c'è una riserva di medici appartenenti alla graduatoria regionale per l'assistenza primaria che nel 2015 contava 740 unità. Una riserva però che dal prossimo anni sarà azzerata a causa del numero di pensionamenti di gran lunga superiori ai nuovi medici che entrano in servizio. Incrociando tutti questi dati risulta che quest'anno andranno in pensione 269 medici, i nominabili nelle graduatorie regionali sono 50, i medici ancora disponibili in riserva sono 188 e quindi tutti i pazienti avranno il loro dottore con un avanzo di disponibilità di 8 medici. L'equilibrio si rompe però nel 2021.
INIZIA LA CRISI
Il prossimo anno andranno in pensione, sempre secondo i dati Enpam, 314 medici e i nominabili sono 50. Considerato che le graduatorie con le riserve sono esaurite lo studio ha calcolato che verranno a mancare circa 300 medici di base. Numeri che secondo il prospetto si raddoppiano di anno in anno. «Entro quest'anno saranno esaurite le graduatorie di riserva, mentre aumenta il numero di medici che andrà in pensione per il raggiungimento dell'età - spiega Domenico Crisarà, segretario regionale di Fimmg - da qui al 2027 mancheranno 1572 medici di medicina generale e un milione e 200mila abitanti rischiano di rimanere senza medico di famiglia. Va detto che stiamo lavorando con l'assessore regionale alla Sanità che ci ha dimostrato la massima disponibilità per riorganizzare il sistema». Finora sono state aumentate le borse di studio annuali per il Corso di medicina generale e sarà possibile far lavorare negli ambulatori gli specializzandi. «Soluzioni che saranno però insufficienti a coprire il fabbisogno - prosegue il medico - anche perché grazie al decreto Calabria gli specializzandi potranno avere solo fino a 500 pazienti, quindi non sono sufficienti per coprire tutta la popolazione che rischia di rimanere scoperta».
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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