SANITÀ
FELTRE (BELLUNO) Nessuna farmacia di turno a Feltre: una 65enne malata,

Giovedì 9 Gennaio 2020
SANITÀ
FELTRE (BELLUNO) Nessuna farmacia di turno a Feltre: una 65enne malata, che abita in città e non guida, resta senza medicine per due giorni. È accaduto tra il 5 e 6 quando ha dovuto rinunciare alle medicine. La farmacia più vicina era a oltre 8 chilometri. «Non posso guidare per motivi di salute - spiega la residente di Feltre F.D.C. - e in quei giorni mio marito non c'era. Sono affetta da una forma gravissima di reumatismi e per 48 ore non ho potuto assumere antireumatici». È l'effetto della riorganizzazione dei turni delle farmacie, adottata dall'Usl 1 Dolomiti da ottobre, come chiesto da Federfarma Belluno. «Anche con le precedenti turnazioni a 7 settimane o a 6 - sottolinea l'Usl - poteva comunque accadere che ci fossero di turno delle farmacie al di fuori dal centro cittadino».
IL CASO
«Purtroppo mi è successo di restare senza medicine proprio in quei giorni di festa - racconta la 65enne - ma è possibile che in una città di quasi 22mila abitanti, come è Feltre, non ci sia una farmacia di turno? E soprattutto, mi chiedo, se c'è un caso più grave del mio, magari la notte, e non può spostarsi, cosa succede?». La feltrina ha cercato di avere una risposta dall'Usl: dall'ospedale di Feltre è stata indirizzata a quello di Belluno, dove si decidono le turnazioni e dopo 10 minuti di attesa ci ha rinunciato. La Usl 1 Dolomiti, contattata sul caso, spiega con una nota: «A partire dallo scorso mese di ottobre, a seguito dell'inserimento in turno della farmacia di nuova istituzione di Bribano, in comune di Sedico, sono stati rivisti i turni del distretto numero 2 di Feltre che conta attualmente 26 farmacie, con un turno di guardia ogni 8 settimane». Così attualmente, nel ciclo di otto settimane, solo 4 volte tocca a una farmacia in centro città di Feltre, per altre quattro si deve andare fuori. Una settimana a Pedavena (3,3 chilometri da Feltre), un'altra a Villabruna (5,17 chilometri da Feltre), un'altra ancora a Fonzaso (ad 8,3 chilometri) e Villa di Villa di Mel (16,3 chilometri). La quarta a Seren del Grappa (6,9 chilometri) o Lentiai (14,9 chilometri). «Effetto tagli?», si chiede la donna.
In realtà la proposta è partita proprio dai farmacisti, come spiega la Usl: «Questa turnistica è stata adottata su proposta dell'Associazione Federfarma, ha ricevuto parere favorevole da parte dell'Ordine dei Farmacisti della provincia di Belluno ed è stata approvata dalla Commissione Consultiva e infine recepita con deliberazione dell'Usl 1».
FEDERFARMA
Lo conferma il presidente di Federfarma Belluno, Roberto Grubissa: «Ci sono diversi motivi che ci hanno spinto a chiedere i nuovi turni: sono aumentate le farmacie e poi ci si è basati sul numero di accessi notturni, che registravano pochissime persone. Poi la viabilità è cambiata: è molto più accessibile. Non vediamo quindi la difficoltà per un utente di reperire la farmacia di turno». E il farmacista va oltre, spiegando che il notturno e festivo è ormai un lusso che sarà piano piano eliminato. E come sempre i primi a farne le spese saranno i paesi di montagna. «Le notti le facciamo noi titolari - sottolinea Grubissa - perché mai potremmo permetterci di pagare un dipendente per il notturno, con gli accessi che ci sono. Un domani che ci saranno le catene ve li sognate i servizi di notte, perché è un lavoro non retribuito, come accade per un operaio normale». E il farmacista rincara: «Le persone pensano ancora che ci sia il sistema sanitario nazionale come una volta, ma in realtà non c'è più: le prime ricadute si avvertono nei paesi di montagna e così è stato per le farmacie. Anche se va sempre ricordato, che in caso di urgenze, ci si può sempre rivolgere all'ospedale di Feltre, che potrà eventualmente consegnare i farmaci».
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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