Qualità della vita, il Nordest in testa

Lunedì 19 Novembre 2018
LA RICERCA
VENEZIA È ancora il Nordest la patria della qualità della vita, anche se Venezia scivola di ventuno posizioni. Per il secondo anno consecutivo, Bolzano, Trento e Belluno occupano il podio della classifica stilata dal dipartimento di scienze sociali ed economiche dell'Università La Sapienza di Roma, nell'ambito della ricerca promossa dal quotidiano Italia Oggi e arrivata alla ventesima edizione. Rispetto al 2017, in questo 2018 le province nordestine fra le prime dieci scendono da sette a cinque, tuttavia quella messa peggio e cioè la laguna non sta più al 70esimo bensì al 62esimo posto, su un totale di 110.
GLI INDICATORI
L'indagine rileva eccellenze, criticità e cambiamenti, partendo da 84 indicatori di base inquadrati in 9 griglie di analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Guardando alla situazione complessiva, dalla quarta alla decima posizione figurano tutte città che hanno recuperato rispetto all'anno scorso (come Pordenone, salita dalla nona alla quinta), tranne Treviso che invece è scesa dalla sesta alla nona (ma primeggia nel capitolo sicurezza). «La qualità della vita in Italia è caratteristica delle piccole e medie città del Nord-Est e, in misura minore, del Centro», rimarcano gli analisti. Nella prima parte della graduatoria si attestano infatti Udine (13esima, pur calando di tre piazze), Verona (14esima, benché perdendone due), Padova (che invece sale di nove ed è 25esima), Vicenza (malgrado il tonfo dal quarto al 26esimo posto), Gorizia (34esima e cioè giù di quattro), Trieste (47esima, in rialzo di ben ventitré caselle) e Rovigo (49esima, a sua volta in ripresa di quattordici). Come detto l'ultima nordestina è Venezia, che lo scorso anno era 41esima, ma in quello prima era di nuovo 62esima. «Governare un piccolo centro è come guidare uno scooter in mezzo al traffico, mentre governare una grande città è come guidare un autobus», annota l'inchiesta, alludendo ai pessimi risultati delle metropoli: Milano 55esima, Torino 78esima, Roma 85esima (con un balzo indietro di 18 posizioni), Palermo 106esima e Napoli 108esima.
PICCOLO È BELLO
Al contrario, piccolo è bello, visto che le migliori prestazioni sono registrate dai centri minori città: «ottime» sono definite le attestazioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo. Considerano poi gli approfondimenti settoriali, anche quest'anno la Marca si conferma la provincia più sicura d'Italia, in termini di reati contro la persona e contro il patrimonio quali omicidi, lesioni dolose e percosse, violenze sessuali, sequestri di persona, illeciti connessi agli stupefacenti e alla prostituzione, scippi, furti, rapine, estorsioni e truffe ogni 100mila abitanti. Trento e Bolzano sono fra le tre realtà più positive per affari e lavoro, cioè tassi di occupazione e disoccupazione, importo medio dei protesti per abitante, numero di clienti corporate banking per 100 imprese registrate, quantità di aziende ogni 100mila abitanti, cifra di ditte cessate ogni 100 attive. Di nuovo, Trento si colloca fra le migliori quattro per offerta finanziaria e scolastica. Nessuna veneta invece in testa alla lista della valutazione sanitaria (ci sono piuttosto Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano), ma va detto che questo parametro non ha riguardato la qualità delle cure, bensì i numeri di medici, infermieri, posti letto e apparecchiature diagnostiche in rapporto a residenti e reparti, evidentemente troppo bassi. In assoluto la maglia nera della qualità della vita va a Vibo Valentia, in coda insieme a Catania, Napoli, Siracusa e Palermo.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci