Olimpiadi, Zaia: il Coni voti tra noi e Torino

Mercoledì 26 Settembre 2018
Olimpiadi, Zaia: il Coni voti tra noi e Torino
LA RICHIESTA
VENEZIA Non è vero che Torino ha sempre difeso la candidatura unitaria per le Olimpiadi invernali del 2026: la città guidata dalla pentastellata Chiara Appendino inizialmente aveva detto sì al tridente. «Poi improvvisamente si è sfilata. Ma se conferma la corsa solitaria a questo punto io chiedo al Coni di valutare i due dossier, quello di Cortina-Milano e quello di Torino». È quanto ha affermato ieri il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, categorico nel voler portare a casa i Giochi invernali: «Perdere le Olimpiadi sarebbe la morte della montagna. È inutile che andiamo sulla Marmolada e poi perdiamo le Olimpiadi».
L'AUSPICIO
«Io sono per tendere fino in fondo la mano a Torino, sperando che la partita si torni a ricomporre e che Torino torni a far parte della squadra - ha detto Zaia - Voglio però ricordare che il primo agosto ci hanno chiesto, uno ad uno: vuoi continuare con il tuo dossier in solitaria e andare al voto in consiglio nazionale del Coni o rinunci al tuo dossier, fai un passo a lato, ché qui abbiamo già un dossier pronto per tre? Tutti e tre abbiamo detto: scegliamo la corsa del tridente. Che poi Torino dopo due mesi dica che ha cambiato idea, beh, noi non abbiamo cambiato idea». Di più: «Se la situazione resta questa, chiederò formalmente al presidente del Coni Malagò, essendo finita la fase di sondaggio, di scandaglio, di diplomazia, di valutare i due dossier, quello di Cortina più Milano e quello di Torino. Perché se Torino dice di no al tridente, è giusto che il Consiglio del Coni si esprima, in modo che non ci siano dubbi che qualcuno avesse avuto il dossier strepitoso e nessuno se ne è accorto».
I SOLDI
Quanto alla riunione ventilata nella capitale con i tre sindaci, il governatore del Veneto l'ha esclusa. «All'ordine del giorno non c'è nessuna convocazione da parte del sottosegretario Giorgetti, che ha messo fin qui anima, corpo, e anche tanta pazienza. La situazione è che oggi siamo fermi, ma la partita si chiuderà assolutamente entro settembre 2019, quando si terrà la sessione del Cio a Milano e lì si dirà quale dossier avrà la candidatura alle Olimpiadi». In mezzo, però, ci sono varie tappe, come quella di gennaio, nella quale vanno presentate le garanzie. «Ecco - ha detto Zaia - usciamo dalla leggenda metropolitana dei schei: il Cio ci dà 980 milioni di euro, tutta questa partita verosimilmente cuba 1 miliardo e due tra sponsor, merchandising e biglietti». E le garanzie? «La garanzia che dobbiamo prestare riguarda le infrastrutture. Se si resta con Milano, Cortina ha bisogno di 35 milioni di euro per la pista del bob, oltre alla sistemazione del trampolino e la realizzazione a Fiames di un Villaggio olimpico che però sarà smontabile e poi dedicato alla Protezione civile. Questo perché abbiamo il vantaggio degli impianti per i Mondiali». Ma quanti soldi dovrebbe tirar fuori il Veneto? «L'impegno della candidatura veneta nel dossier a due vale 98 milioni di euro. Queste sono le garanzie per le infrastrutture del Veneto, sfido chiunque a dire che sono altre cifre. Sono le famose garanzie che dovrebbe mettere il Governo, che le avrebbe messe con la candidatura a tre. Io però auspico che si continui a pensare che le Olimpiadi sono un valore per il Paese e non solo per Cortina e per il Veneto. Comunque noi siamo pronti, non ci tiriamo indietro, abbiamo ottimi rapporti col mondo imprenditoriale, 98 milioni non sono insormontabili, sono meno di 9 milioni all'anno per portare a casa un miliardo e due. C'è tutto un incastro che è fantastico. Perdere le Olimpiadi vuol dire la morte della montagna».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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