Olimpiadi, c'è il primo verdetto: Milano-Cortina stacca la Svezia

Sabato 25 Maggio 2019
LA RELAZIONE
VENEZIA 24 maggio 2019, ore 11, promozione di Milano-Cortina. Non è il verdetto definitivo, per quello - incrociando le dita - bisognerà aspettare il 24 giugno, quando a Losanna si terrà la 134ma sessione del Comitato Olimpico Internazionale e serviranno almeno 44 voti per aggiudicarsi le Olimpiadi invernali del 2026. Ma il giudizio della commissione valutatrice del Cio, presieduta dall'ex rugbista rumeno Octavian Morariu e resa nota ieri mattina, lascia ben sperare. Per carità, non dire gatto se non ce l'hai nel sacco, ha ammonito il governatore Zaia citando il vecchio Trap. Ma è innegabile che le parole di Morariu e della sua commissione siano dei gran begli elogi per la candidatura italiana. È vero che entrambe le candidature, Milano-Cortina e Stoccolma-Are, hanno «abbracciato pienamente le riforme dell'agenda olimpica 2020» finalizzata alla riduzione delle spese e alla sostenibilità. Ma a leggere il corposo rapporto - 144 pagine - pubblicato in inglese e in francese sul sito del Cio, è evidente il vantaggio italiano. Che, peraltro, ai fini della votazione di giugno potrebbe anche essere ininfluente, se è vero che per i Giochi del 2004 Roma aveva il favore dell'allora commissione giudicatrice di Thomas Bach, poi divenuto presidente del Cio, e finì con l'assegnazione ad Atene. Ma a pesare stavolta sono anche le criticità, più evidenti per la Svezia.
GLI ELOGI
«Gli elementi chiave per qualsiasi Olimpiade di successo includono un chiara visione allineata agli obiettivi di sviluppo a lungo termine, un solido piano di azione, un sostegno costante da parte di tutti i settori e la migliore esperienza possibile per gli atleti. Milano-Cortina - scrive la commissione di Morariu soddisfa tutti questi criteri». L'Italia prevede infatti Giochi a basso costo pienamente in linea con l'Agenda 2020, così come «una visione innovativa delle Olimpiadi che combina le attrazioni urbane della metropoli di Milano con il fascino delle pittoresche regioni montane alpine del Nord Italia». Apprezzamento è stato espresso per la governance, visto che la candidatura è guidata dal Coni e vede la partecipazione di tutti gli enti, dal Governo alle Regioni ai Comuni. «I Giochi rappresenterebbero una vetrina per il Nord Italia, con luoghi iconici e bellissime ambientazioni». Quanto ai 14 luoghi di competizione, per il 93% si tratta di impianti e strutture esistenti o temporanei.
LE CRITICITÀ
Tutto bene? Qualche criticità c'è. La prima: «Avere sedi separate per uomini e donne a Bormio e Cortina potrebbe aumentare i costi operativi e logistici». Morariu riferisce di un'analisi della Fis (Federazione internazionale sci) che indica Cortina, che ospiterà i Mondiali 2021, quale sede di tutti gli eventi alpini ai Giochi. In ogni caso, pare di capire che, eventualmente, sarà o tutto a Bormio o tutto a Cortina. La seconda criticità riguarda la pista di bob Eugenio Monti a Cortina, fuori uso dal 2008: ristrutturarla secondo il Cio è troppo dispendioso, tanto da suggerire di «utilizzare un impianto già esistente altrove in Europa». Dubbi analoghi riguardano la riqualificazione dell'ovale esistente per il pattinaggio di velocità a Baselga di Pinè, ma pare sia un dettaglio: «In ogni caso l'Italia si trova nella fortunata posizione di avere una scelta di luoghi di prim'ordine e soluzioni alternative». Occhio: se le cerimonie di apertura a San Siro e di chiusura all'Arena sarebbero «esperienze indimenticabili per gli atleti», il problema sarà farli arrivare visto che soggiorneranno vicino ai luoghi di gara, cioè lontano da Milano e da Verona.
LA SFIDANTE
E Stoccolma? Ecco, Stoccolma non c'è. A firmare il contratto come città ospitante sarebbe Are, mentre Stoccolma affitterebbe le strutture sportive e assicurerebbe i servizi pubblici. Non solo, il report del Cio rileva che «diverse garanzie sono limitate alle dichiarazioni di supporto e non riflettono impegni giuridicamente vincolanti». Sulle sedi di gara, poi, «mentre sono stata fornite lettere di intenti, sono ancora da presentare le garanzie vincolanti per le nuove strutture: il villaggio olimpico di Stoccolma, l'ovale per il pattinaggio di velocità e le sedi del biathlon e dello sci di fondo». «I villaggi olimpici previsti a Stoccolma e Are dipendono da investimenti privati ma nessun accordo è stato ancora firmato e non sono stati forniti dettagli sui finanziamento alternativo qualora non si materializzasse alcun privato». Non solo: le sedi di gara individuate ad Are, Falun e Sigulda preoccupano il Cio per la loro vicinanza «ad aree naturali protette» e «richiedono un'attenzione particolare per evitare un impatto ambientale». E ancora maggiore perplessità riguarda le gare di biathlon e sci di fondo: «Lo sviluppo della sede di Hamra all'esterno di una vecchia cava potrebbe incontrare rischi legati alla contaminazione della terra e alla protezione della qualità dell'acqua».
Stoccolma-Are e Milano-Cortina potranno replicare al rapporto di Morariu il 24 giugno a Losanna, prima che i membri del Cio votino e decidano a chi assegnare i Giochi.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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