«Olimpiadi 2026, da Roma al Veneto mezzo miliardo»

Domenica 19 Gennaio 2020
«Olimpiadi 2026, da Roma al Veneto mezzo miliardo»
L'ANALISI
PADOVA Un'occasione imperdibile per dare al Veneto un piano di infrastrutture competitivo e a misura delle esigenze del territorio. Così il Partito Democratico vede le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026, per le quali il Veneto si accaparrerà circa metà del miliardo di euro stanziati dallo Stato. Numerosi interventi nel settore mobilità e trasporti sono già in corso, una parte dei finanziamenti è sicura, altro ruolo fondamentale sarà quello giocato dalla Legge Olimpica che determinerà gli strumenti di procedura e le priorità degli interventi trovando la quadra fra finanziamenti disponibili, idee in ballo e commissariamenti.
GLI INTERVENTI
«I grandi eventi sono un'occasione di sviluppo per creare opere intelligenti e volute dal territorio. È ciò che il Pd ha sempre fatto quand'era al Governo e anche come forza di opposizione, contro i disastrosi risultati ottenuti da Regione Veneto», ha spiegato il coordinatore dei parlamentari veneti del Pd Roger De Menech. «La Regione a guida leghista pesta i piedi per proclamarsi autonoma ma è poi costretta a chiedere aiuto allo Stato per tappare i buchi dove non riesce ad arrivare. L'esempio principe? La regionale 10 della Bassa Padovana, un'opera attesa per decenni che ora è stata statalizzata e forse finalmente vedrà la luce», aggiunge il sottosegretario al ministero delle infrastrutture Salvatore Margiotta, ieri ospite a Padova e a Montagnana.
L'intento del Pd è rendere il Veneto un esempio virtuoso con un sistema di collegamenti all'avanguardia e un volano per l'intera economia. Per questo è stato elaborato un piano di infrastrutture ideato e finanziato dal Governo. Di questo fanno parte anche i progetti per i Mondiali di sci del 2021, già in realizzazione, oltre a una serie di opere aggiuntive che tanto Anas quanto Rfi (Rete ferroviaria italiana) stanno vagliando. Circa il trasporto via rotaia, gli interventi previsti entro il 2026 sono nove. In particolare il completamento dell'elettrificazione di buona parte della rete regionale (incluso l'anello Conegliano-Belluno-Feltre-Montebelluna), il rinnovo delle principali stazioni, il collegamento tra Mestre e l'aeroporto Marco Polo. Tra i progetti proposti ma ancora non finanziati anche l'elettrificazione della tratta Ponte nelle Alpi-Calalzo, alle porte di Cortina, l'anello dolomitico Calalzo-Cortina-Bolzano e la velocizzazione della linea Venezia-Trieste. Riguardo le strade i due nodi fondamentali in regione durante le Olimpiadi saranno Verona (sede della cerimonia di chiusura) e Cortina. Anche in questo caso l'obiettivo è creare un collegamento tra le grandi reti autostradali e la Pedemontana con le vie locali, oltre che con gli sbocchi verso Trentino Alto Adige e Lombardia. Sono quasi ultimati i lavori sulla statale 51 di Alemagna, la ss 14 della Venezia Giulia e il primo stralcio della tangenziale di Vicenza mentre partiranno, tra gli altri, i lavori lungo la sp 47 Valsugana. «Riprendiamo in mano tutto quel che il Pd aveva costruito e il Governo precedente ha immobilizzato. Investire nelle infrastrutture significa incrementare il Pil, creare omogeneità territoriale e garantire il fondamentale diritto alla mobilità. Monitoreremo le opere già finanziate ma anche quelle ancora da avviare» ha concluso Margiotta.
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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