Mose, la sfida infinita dei commissari

Venerdì 21 Febbraio 2020
GRANDI OPERE
VENEZIA Il Consorzio Venezia Nuova continua ad essere il porto delle nebbie. L'opera del super-commissario Elisabetta Spitz, appena cominciata, si preannuncia lunga e faticosa. Tanto impegno e costanza servono per finire e far funzionare il Mose, quanto mano ferma, barra a dritta e chiarezza servono per gestire i rapporti all'interno del Cvn. Dove le cose, al momento, non sembrano cambiate poi molto rispetto al passato. Parliamo di rapporti tra commissari, tra personalità e poteri. Un pool di stimati professionisti di provata formazione che, non si sa come mai, non appena entrano in quel porto delle nebbie sembrano perdere di vista la rotta: vale a dire finire il Mose e gestire al meglio il Consorzio. L'arrivo di Vincenzo Nunziata a integrare il terzetto di commissari, dopo le dimissioni illo tempore di Luigi Magistro, doveva dare, assieme alla nomina ministeriale di Elisabetta Spitz, un'accelerazione decisiva.
SCHIERAMENTI
Invece si ripropone un film già visto. Perché la nomina di Nunziata ha rinsaldato l'asse tra gli altri due commissari, Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, divisi finora sul modo di gestire il Cvn: Ossola più concentrato sull'opera alle bocche di porto, Fiengo più attento al sistema Mose e ai rapporti con le aziende. Così se quando si è in due una discussione con vedute divergenti può portare a uno stallo se nessuno dei due cede, quando si è in tre c'è una maggioranza da formare. Nunziata, come Spitz, vuole fare presto. Ma ciascuno degli altri due teme di perdere peso e potere. Così va a finire che le divergenze si mettono da parte e da separati in casa si diventa alleati contro un pericolo comune. Raccontano al Cvn, a mo' di facezia, che Nunziata viaggi sempre da solo, separato dagli altri due.
Fatto sta che sempre dal Cvn c'è chi si premura di far trapelare la notizia che Nunziata vorrebbe dimettersi, guarda caso come Magistro. Lui nega, smentisce con i fatti: tant'è che, pure influenzato, a Roma l'altro ieri ha incontrato Elisabetta Spitz per discutere dei soldi da dare alle imprese che minacciamo il blocco del Mose. Nunziata, insomma, ha tutta la volontà di restare. E la Spitz di andare fino in fondo. Il super-commissario, tra l'altro, ha promesso di dare una risposta in tempi rapidi al deputato Pd Nicola Pellicani, che ha chiesto di conoscere le consulenze del Consorzio degli ultimi 5 anni, per vedere come siano stati spesi i soldi. Spitz ha ordinato ai commissari di darle quanto prima il prospetto, con una certa urgenza, per rendere pubblici quei dati. E per provare a dipanare un po' quel groviglio ingarbugliato, forse anche da troppi commissari.
Davide Scalzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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