Montagna, un miliardo per gli invasi

Martedì 13 Novembre 2018
L'ANNUNCIO
VENEZIA In autunno è la pioggia, in estate è la siccità. È così che il governo gialloverde sta pensando a un piano invasi per la montagna con uno stanziamento di un miliardo di euro. Ad annunciarlo è stato ieri a Verona il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gian Marco Centinaio, a margine della 27/a Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all'estero. «Stiamo lavorando - ha detto Centinaio - insieme al ministro Stefani, che è veneta, per un progetto sulla montagna che va oltre le problematiche che ci sono state. Abbiamo predisposto un piano sugli invasi, mettendo a disposizione un miliardo di euro, non ricordo un investimento così importante per trattenere l'acqua e non disperderla. Perché tra qualche mese ci ritroveremo a parlare di siccità e mancanza di acqua. Se ci fossero state delle infrastrutture all'altezza tutto questo non sarebbe successo» ha concluso Centinaio.
I FONDI
«Si tratta di un investimento di assoluto rilievo come non se ne vedevano da tempo. Con i precedenti governi dal 2011 in poi non si era mai visto nulla di concreto», ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia ringraziando i ministri Centinaio e Stefani. «Nei termini indicati dal ministro ha detto Zaia siamo di fronte ad un tema che si pone non solo in risposta all'emergenza maltempo che abbiamo vissuto in questi giorni, ma con caratteristiche strutturali di ampio respiro. Ricordo che dopo l'alluvione del 2010 il Veneto si è dotato di un piano per la mitigazione del rischio idrogeologico, coordinato dal professor Luigi D'Alpaos, in cui sono state indicate opere per quasi 3 miliardi di euro. In questi anni la Regione ha aperto centinaia di cantieri investendo quasi un miliardo di euro in bacini di laminazione, consolidamento degli argini, briglie, ricalibrature dei corsi d'acqua. Tutti interventi che hanno consentito di reggere in questi giorni all'onda d'urto del maltempo. Il Veneto ha dimostrato di saper ottimamente investire e continueremo a lavorare per la difesa del nostro territorio regionale». Ma i soldi annunciati da Centinaio arriveranno sul serio? «Sono sicuro - ha detto Zaia - che l'impegno finanziario annunciato lo vedremo concretamente e potremo utilizzarlo per la sicurezza della nostra montagna, contribuendo a rilanciarla e a contrastarne lo spopolamento».
IL PIANO
Il piano D'Alpaos prevede 681 opere, per un costo totale di 2 miliardi 607 milioni 434 mila euro. Ad oggi sono infatti stati attuati oltre 650 interventi, per un importo di quasi 400 milioni di euro. Il più significativo degli interventi già conclusi è il bacino di Caldogno (periferia nordest di Vicenza) che ha un'estensione di 110 ettari e consente di invasare un volume complessivo di 3,8 milioni di metri cubi sottraendo alle piene del Timonchio una portata di 200 metri cubi al secondo. Altri bacini di laminazione già funzionanti e pronti all'uso in caso di necessità sono quelli di Trissino e della Colombaretta che interessano le province di Verona e Vicenza, con effetti anche nell'area del padovano. In fase di avvio l'intervento di San Lorenzo sull'Alpone (Verona) e quello del Muson dei Sassi a nord di Castelfranco (Treviso).
LA NOMINA
Quanto al commissario per l'emergenza del Bellunese, Zaia - che varà l'incarico, ha detto che «è questione di ore». «Abbiamo visto, dando l'ok, l'ultima bozza del decreto, che non parla solo di nome ma anche di funzioni e di competenze. Diciamo che è ben affinato, perché chi va a fare il commissario deve avere mano libera, dal momento che avere centomila ettari di boschi da spostare e da ripiantumare non è una partita da poco». (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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