Milano, soffoca la figlia di due anni e chiama l'ex marito: «Edith non c'è più»

Martedì 9 Marzo 2021
LA TRAGEDIA
MILANO A Cisliano, dove la campagna milanese corre a ovest verso il Ticino, domenica notte una mamma è stata trovata ferita sul letto accanto al cadavere della figlia. I carabinieri sono entrati verso l'una dalla finestra dopo essere stati chiamati dal marito, che non abitava più con loro. La donna, Patrizia Coluzzi, 41 anni, è accusata di aver ucciso la piccola Edith di 2, ma non sembra in grado di spiegare il suo gesto dalla camera dell'ospedale Fornaroli di Magenta, dove si trova in stato di fermo per omicidio volontario piantonata dai militari. Eppure lei stessa ha lasciato sullo specchio della camera da letto dei biglietti di scuse per quanto accaduto ai due gemelli avuti dal precedente matrimonio.
Si tratterebbe insomma di infanticidio, come renderebbero probabili i rilievi avvenuti nella casa di via Mameli posta sotto sequestro. Si tratta di un appartamento in un complesso di due palazzine con un grande cortile e un'area giochi per bambini, dove la piccola Edith passava molto tempo con la mamma.
IL POST DISPERATO
La donna non risulta essere in cura psichiatrica, ma pare soffrisse di disturbi e la situazione famigliare era nota ai servizi sociali. Altri indizi su di lei i carabinieri li hanno trovati su Facebook, dove all'ora di cena di domenica scriveva: «Caro marito, vai a denunciarmi ancora per calunnia e diffamazione. Denunciami pure per sequestro di minore. Edith è la mia bambina. Non vi è alcuna calunnia. Purtroppo è reale».
In precedenza la donna aveva denunciato per stalking il primo marito e più volte l'attuale per violenze e maltrattamenti. Denunce che aveva promesso di ritirare se lui fosse tornate a vivere con lei. In nessun caso però le forze dell'ordine hanno rilevato profili di reato. Eppure sui social lei se l'era presa con la procura «per avere ridicolizzato una storia di abusi e violenze in maniera errata. Denunciate donne Solo da morte verrete chiamate vittime. Altrimenti siete solo delle povere pazze».
LA TESTIMONIANZA
Secondo una vicina «la sua relazione sentimentale era naufragata e spesso litigava col secondo marito. Poche settimane fa era arrivata anche l'ambulanza. Lei ha detto di essere stata picchiata e ha pubblicato delle foto su Facebook, che poi ha cancellato. Eravamo d'accordo di vederci nei prossimi giorni. Lei è appassionata di fotografia e si era offerta di fare degli scatti a mia figlia, forse in quell'occasione mi avrebbe raccontato qualcosa. Quando ho saputo della fine della piccola Edith mi è venuto da piangere. E' una tragedia terribile capitata proprio nel giorno in cui le donne dovrebbero festeggiare».
In attesa dell'autopsia, che verrà eseguita oggi, i carabinieri, coordinati dai pm di Pavia Roberto Valli e Mario Venditti, hanno ascoltato mariti, parenti e amici per ricostruire l'intera vicenda. Non essendoci segni evidenti di violenza sul corpo della piccola Edith l'ipotesi principale è che sia stata soffocata dalla madre, che prima di perdere i sensi per le ferite fattesi con un coltello, come per punirsi, ha chiamato il marito per dirgli «Tua figlia non c'è più».
Francesco Gentile
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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