Lo strappo dei renziani «Noi corriamo da soli»

Lunedì 17 Febbraio 2020
Arriveremo terzi, aveva detto il deputato veronese Gianni Dal Moro ai colleghi del Partito Democratico del Veneto durante la riunione notturna della direzione regionale in quel di via Beato Pellegrino, Padova. Ancora non si sapeva se il candidato governatore in pectore, Arturo Lorenzoni, sarebbe riuscito a ricucire i rapporti con l'intero centrosinistra. Non solo i civici, non solo il Pd, non solo gli esponenti di Articolo Uno Leu che entreranno nel listone de Il Veneto che Vogliamo. Il punto era: cosa faranno i centristi ora che il Pd ha deciso di convergere sul vice del sindaco padovano Sergio Giordani? Ebbene, adesso è ufficiale: in Veneto i centristi di Matteo Renzi e di Carlo Calenda correranno da soli. La conferma arriva dall'onorevole Ettore Rosato, presidente nazionale di Italia Viva, vicepresidente della Camera dei deputati.
Presidente Rosato, il Partito Democratico del Veneto ha deciso di appoggiare la candidatura a presidente della Regione del Veneto del professor Arturo Lorenzoni, attuale vicesindaco di Padova, espressione di una lista civica. Voi di Italia Viva cosa farete?
«Noi, insieme a +Europa e insieme ad Azione, lavoreremo su una nostra candidatura».
Vuol dire che correrete da soli?
«Sì, costruiremo un polo autonomo che parli a quel pezzo del Veneto che si aspetta una proposta veramente riformista».
È Arturo Lorenzoni o è il Partito Democratico che non vi va bene?
«Noi non siamo in polemica con nessuno. Noi vogliamo lanciare la nostra proposta. Del resto loro hanno fatto i loro tavoli, hanno fatto le loro discussioni, hanno assunto le loro decisioni. Noi assumiamo le nostre».
Avete già un'idea di chi candidare alla presidenza della Regione Veneto?
«Abbiamo più di qualche idea. Le costruiremo insieme anche ad altri movimenti e ad altri partiti che con noi vogliono fare questo percorso».
Onorevole, non crede che il fatto che l'opposizione alla Lega di Luca Zaia si sia frantumata - voi da soli con il terzo polo, il Pd per conto suo con i civici di Arturo Lorenzoni - alla fine favorisca lo stesso Zaia?
«Mi sembra che Luca Zaia sia stato favorito da una scelta molto appiattita a sinistra. Una scelta legittima, che rispettiamo, ma a cui noi non ci accomodiamo».
È possibile immaginare una alleanza tra voi e il Partito dei Veneti? O sono due candidature e due percorsi politici completamente diversi?
«Ci ragioneremo, lo valuteranno i nostri referenti territoriali in Veneto».
Chi seguirà la trattativa in Veneto?
«I nostri parlamentari Davide Bendinelli, Sara Moretto, Daniela Sbrollini. Stanno seguendo loro tre di concerto assieme al gruppo di lavoro di Azione e assieme al gruppo di lavoro di +Europa».
Da Venezia a Roma: dura o non dura questo governo giallo-rosso? Cosa dobbiamo aspettarci?
«Dipende dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Dipende dal Partito Democratico. Stanno cercando un'altra maggioranza, quando la troveranno ce lo diranno. Noi siamo interessati che questo governo assuma dei provvedimenti economici in grado di dare fiato all'economia. Questa è la nostra agenda. L'agenda di altri mi sembra diversa».
Sta dicendo che sono Conte e il Pd a voler rompere? Non voi renziani di Italia Viva?
«Beh, sono loro che stanno cercandosi un'altra maggioranza. Probabilmente devono dire di sì a tutto quello che concordano tra Pd e Movimento 5 Stelle. Per noi una cosa è essere in maggioranza insieme, una cosa è essere supini ai loro diktat. Ed essere supini ai loro diktat, noi non abbiamo nessun interesse di esserlo».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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