LE TRATTATIVE
ROMA Via libera a Lombardia e Veneto per «Olimpiadi costo

Venerdì 28 Settembre 2018
LE TRATTATIVE ROMA Via libera a Lombardia e Veneto per «Olimpiadi costo
LE TRATTATIVE
ROMA Via libera a Lombardia e Veneto per «Olimpiadi costo zero». Il governo si esprimerà in questo modo, tenendo conto che i pentastellati è la convinzione nella Lega hanno abbandonato la linea Toninelli e che il sindaco di Torino tornando a chiedere garanzie sui fondi si è messo fuori gioco. Luigi Di Maio stesso due giorni fa avrebbe confermato in una riunione a palazzo Chigi la definitiva esclusione del capoluogo piemontese. Chiara Appendino però insiste: «Se il duo Milano-Cortina è candidato, lo è anche Torino». In extremis, considerate le divisioni all'interno del Movimento 5 stelle in Piemonte, si è cercata di inserire, inutilmente, il comune di Sestriere che ha chiesto di mantenere in valle gare come il salto, lo sci di fondo, il biathlon. In ogni caso al momento l'esecutivo non metterà la faccia sulla manifestazione che si dovrà tenere nel 2026.
«Il governo vede con favore l'organizzazione delle Olimpiadi invernali: se la proposta a due punte dimostrerà di sopperire a tutte le esigenze, il sostegno del governo non mancherà», ha spiegato rispondendo ad una interrogazione parlamentare in Commissione Cultura del forzista padovano ed ex olimpionico Marco Marin - il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che ha poi confidato ai leghisti: «O si fa così oppure il Movimento 5 stelle non ci sta». Dopo il tentativo di una candidatura a tre, palazzo Chigi (era pronto a mettere sul tavolo fino a 600 milioni, duecento in più rispetto a quelli stanziati in un primo momento) darà il benestare ai governatori Giuseppe Sala e Luca Zaia «ma senza alcun apporto economico».
LE TAPPE
Per ora. Perché il piano di chi ha in mano il dossier è diviso in due tappe. La prima: ribadire che il tentativo di coinvolgere anche il capoluogo piemontese è stato fatto «per non dividere il Paese» e che l'ok del governo arriverà «per chi dimostrerà di essere in grado autonomamente di fare fronte» all'organizzazione delle Olimpiadi invernali. Ma è lo step successivo quello più importante. Ovvero quando il Cio renderà note le città selezionate per partecipare alla fase finale della candidatura. Nel secondo passaggio il governo non starà a guardare. Ma metterà spiegano fonti interne a palazzo Chigi - i finanziamenti in un primo momento stanziati, ovvero 380 milioni che potranno arrivare anche a 600. Ed ha anche nel cassetto un piano ad hoc per le due regioni italiane che saranno ai nastri di partenza per aggiudicarsi la gara. Ovvero pieno patrocinio e la possibilità per le due regioni di sforare il bilancio, un aiuto all'impiantistica e un sostegno fiscale.
MANI SULLA GIUSTIZIA SPORTIVA
Il governo sta già mettendo a punto una serie di interventi in materia di sport. Le prime due mosse arriveranno con il dl Salvini: solo le squadre che avranno i bilanci a posto potranno concorrere alla ripartizione dei diritti tv. La seconda misura, osteggiata dal Coni, prevede la revisione delle norme sulla giustizia sportiva, in modo che sia il Tar a decidere in futuro su eventuali ricorsi, proprio per evitare un nuovo caso Serie B. Ma la mano dell'esecutivo sullo sport si misurerà con un collegato alla manovra. Ci sarà una norma ordinaria per permettere al governo di legiferare in autonomia sullo sport «per mettere ordine alla materia». Sulla posizione del governo sulle Olimpiadi c'è convergenza tra Giorgetti e Giovanni Malagò. La delegazione del Coni è in partenza per Buenos Aires. Sarebbero già arrivati segnali incoraggianti: all'Italia le Olimpiadi del 2026 e alla Svezia quelle successive. L'ora X scatterà il 9 ottobre. Il capo dello sport italiano si limiterà a ripetere quanto affermato ieri da Giorgetti. Le imprese lombarde e venete già si sono dette pronte al finanziamento. «Ringraziamo il sottosegretario Giorgetti, che in tutta questa vicenda ha messo anima e corpo. Adesso la speranza è di correre veloci e andare subito alla meta con la candidatura italiana», ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia. Critica la sindaca di Torino: «La posizione di Giorgetti è ambigua perché le risorse, magari, non serviranno nell'immediato, ma prima o poi saranno necessarie».
Emilio Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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