LA RICORRENZA
BELLUNO Sono passati solo due anni dalla tempesta che tra il 28

Mercoledì 28 Ottobre 2020
LA RICORRENZA BELLUNO Sono passati solo due anni dalla tempesta che tra il 28
LA RICORRENZA
BELLUNO Sono passati solo due anni dalla tempesta che tra il 28 e il 30 ottobre sterminò 41mila ettari di bosco, sommergendo di detriti intere borgate, distruggendo strade, opere di difesa idraulica, linee elettriche e telefoniche, acquedotti, eppure di tanta devastazione oggi non resta quasi più nulla, se non parte di quell'immensa massa di alberi, ben 14 milioni, schiantati da un vento che toccò punte di 200 chilometri orari. L'alpinista Reinhold Messner lo paragonò alle raffiche che tormentano la cima dell'Everest, ovvero il tetto del mondo.
TUTTO IN ORDINE
In due anni sono stati aperti centinaia di cantieri sotto l'efficiente regia della Regione Veneto, iniettando nel sistema economico milioni di euro, coinvolgendo professionisti e imprese. Opere che renderanno il territorio ancor più sicuro, sulla scia di quanto si fece all'indomani dell'alluvione del 1966 e grazie alle quali la tempesta Vaia, seppur dotata di forza distruttiva superiore per velocità del vento e millimetri di pioggia caduta, ha finito con l'infliggere meno danni di allora. Il territorio è ancora cosparso di cantieri, ma l'ordine ormai regna ovunque. Dal pubblico al privato c'è stata un'opera costante per sanare le ferite e ripartire anche meglio di prima attraverso una maggiore consapevolezza della necessità di gestire il territorio con «antica saggezza e innovazione» come disse il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua visita del 12 marzo 2019. Il maggiore problema è stato rappresentato soprattutto dall'enorme quantità di legname da asportare. Una condizione che ha trovato impreparate le ditte locali. Si è dovuto ricorrere ad imprese specializzate austriache e altoatesine che hanno acquistato il legname a prezzi improvvisamente precipitati proprio per l'eccesso di offerta. La Confartigianato di Belluno sta lavorando per rafforzare il settore, per cercare di ripristinare quel legame perduto tra impresa e territorio, smantellato dall'industrializzazione seguita alla catastrofe del Vajont.
Per il secondo anniversario non ci saranno cerimonie, spiega il presidente della Provincia, Roberto Padrin: ogni energia oggi è rivolta alla gestione Covid.
Lauredana Marsiglia
© riproduzione riservata
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci