LA PRODUZIONE
VERONA Colpito il cuore della zona viticola della Valpolicella,

Martedì 25 Agosto 2020
LA PRODUZIONE VERONA Colpito il cuore della zona viticola della Valpolicella,
LA PRODUZIONE
VERONA Colpito il cuore della zona viticola della Valpolicella, famosa nel mondo per il suo Amarone. «Parliamo di danni molto pesanti, anche se limitati a circa 400 ettari, il 5% della superficie della denominazione - sottolinea Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura e del Consorzio di tutela del Valpolicella -. I pochi che sono stati colpiti, però, rilevano perdite molto importanti e non più recuperabili». «Per chi ha subito questo tornado è una mazzata, perché siamo ad appena due settimane dall'inizio della vendemmia, e i danni provocati dal nubifragio di domenica pomeriggio lasceranno strascichi pesanti», gli fa eco il presidente di Cia Agricoltori Italiani di Verona, Andrea Lavagnoli. L'area è quella dell'Amarone della Valpolicella, una zona vitivinicola prestigiosa. «Qui - sottolinea Lavagnoli - l'uva viene raccolta in cassetta: i grappoli devono essere sani, perfetti. Certamente il nubifragio di domenica pomeriggio avrà ripercussioni sulla vendemmia, il cui avvio è previsto tra due settimane. Come Cia Agricoltori Italiani stiamo monitorando comunque anche le altre produzioni colpite: dalle orticole a campo aperto, alle piante da frutto». «Grandine e vento hanno sferzato la fascia che va da San Pietro in Cariano a Negarine e Pedemonte, più o meno la zona già colpita all'inizio di giugno, il cuore della Valpolicella storica - precisa Marchesini -. Stavolta però il raggio si è allargato a Montorio, Ponte Florio e Poiano, nella Bassa Valpantena».'

DOPO IL COVID
«Per gli agricoltori veneti continua a piovere sul bagnato: dopo le grandi difficoltà legate alla pandemia del Coronavirus, il comparto si trova ora a dover fare i conti con un'ondata di maltempo anomala e con ulteriori ripercussioni sulla produzione - fa sapere il presidente di Copagri, Franco Verrascina, all'indomani dell'ondata di maltempo che ha colpito anche le province di Padova, Vicenza, Rovigo e Belluno -. L'ennesimo evento atmosferico eccezionale ha prodotto danni per milioni di euro che ricadranno sul settore». «La paura degli agricoltori - dice Carlo Giulietti di Copagri Veneto - è che il ripetersi di situazioni emergenziali sia diventato la normalità. Il clima è cambiato rispetto al passato ma vanno affrontati con attenzione diversi temi: dalla troppa cementificazione alla mancanza di manutenzioni, in un contesto dove tutti gli addetti ai lavori devono fare la propria parte. Non ultimo occorre pensare ad un serio piano di rilancio delle infrastrutture». «Organizzeremo un momento di riflessione aggiunge Piergiovanni Ferrarese, presidente dei Giovani di Confagricoltura - perché questi eventi atmosferici sono sempre meno sporadici. Emerge soprattutto nelle periferie quanto sia importante la conservazione del territorio da parte di noi agricoltori: dove non c'è agricoltura sono maggiori le frane e gli smottamenti. Ma vogliamo promuovere anche momenti di studio e incontro con i più importanti player del mondo assicurativo per capire come meglio proteggere le nostre colture. E non è più rimandabile un momento di forte riflessione sui cambiamenti climatici». «Ora, la preoccupazione più grande - conclude il presidente di Cia Agricoltori Verona - è che l'ondata di maltempo non si sia esaurita. Le previsioni non sono buone e c'è il rischio di dover subire altri danni».
M.R.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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