LA PRESENTAZIONE
VENEZIA «Abbiamo terminato la legislatura in otto e in

Domenica 18 Ottobre 2020
LA PRESENTAZIONE
VENEZIA «Abbiamo terminato la legislatura in otto e in otto cominciamo quella nuova. I cittadini ci guardano, è anche un segnale di austerità». Luca Zaia ha nominato la nuova giunta regionale ed è la più zaiana delle scelte che potesse fare: al suo terzo e ultimo mandato, con una situazione sanitaria, economica e sociale ben diversa da quando, nel 2005, iniziò la sua avventura a Palazzo Balbi («Viviamo un momento grave, stiamo perdendo 60mila posti di lavoro»), il presidente del 76% dei consensi aveva bisogno di una squadra rodata e non di neofiti da svezzare perché tempo per imparare a conoscere la macchina non ce n'è. Così ha riconfermato tutti gli assessori uscenti, da Gianpaolo Bottacin a Federico Caner, da Cristiano Corazzari a Elena Donazzan, da Manuela Lanzarin a Roberto Marcato, oltre a Elisa De Berti che è stata pure promossa, prima vicepresidente donna nella storia della Regione Veneto. Unica eccezione in questa squadra di veterani, il veneziano di Jesolo Francesco Calzavara. Sette leghisti più Donazzan di Fratelli d'Italia, partito col quale è stato ben presto ricucito lo strappo. Otto assessori come alla fine della precedente legislatura, quando Luca Coletto promosso a Roma non era stato sostituito e neppure Gianluca Forcolin azzoppato dal bonus Inps.
LE NOVITÀ
Solo otto assessori, dunque, ma sovraccaricati di deleghe: dovranno pedalare, non avranno tempo per altro che non sia il lavoro. E il fatto di avere riconfermato gli uscenti tutto sommato tiene a bada la delusione (o la rabbia) di chi aspirava a entrare a Palazzo Balbi. E non erano pochi. Raccontano che uno solo abbia detto no grazie (e l'indiziato è il trevigiano Marzio Favero che i più davano tra i favoriti a gestire la Cultura), ma il governatore l'ha escluso, anzi, ha ringraziato i partiti per averlo lasciato «libero come l'aria nel fare la giunta». E l'altra scelta probabilmente azzeccata è di non avere escluso «in futuro» di riempire le due caselle vuote: i delusi, se in consiglio regionale faranno i bravi, possono sempre sperarci anche se per ora le deleghe sono tutte assegnate. Tra le novità: l'accorpamento di Agricoltura, Turismo, Promozione («Tutto quel mondo ora avrà un unico referente» e sarà Caner), ma anche la decisione di assegnare la Caccia a un non cacciatore (Corazzari).
IN AULA
Mercoledì la prima riunione di giunta e il primo atto potrebbe essere il bilancio: «Non credo proprio che andremo in esercizio provvisorio», ha detto Zaia. Poi, alle 13, l'illustrazione del programma in consiglio regionale dove agli assessori subentreranno i primi dei non eletti in ogni collegio provinciale.
Intanto dalle categorie economiche arrivano plausi. Confagricoltura: «Bene la continuità». Cia: «Bene un unico assessorato per agricoltura, turismo e fondi europei». Confcommercio: «Pronti alla collaborazione». Uil: «Bisogna impegnarsi per salvaguardare lavoro e salute dei veneti». Un augurio di buon lavoro agli assessori arriva anche dal deputato azzurro Dario Bond, già consigliere regionale. Che rimarca: «È la prima volta che Forza Italia rimane fuori dalla giunta regionale del Veneto. Si vuole uccidere una parte politica oggi in difficoltà? Ricordiamoci che Forza Italia rappresenta ancora il centro moderato».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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