LA FESTA
CAPPELLA MAGGIORE (TREVISO) «Iroso è un'istituzione. Un generale

Lunedì 14 Gennaio 2019
LA FESTA
CAPPELLA MAGGIORE (TREVISO) «Iroso è un'istituzione. Un generale a tutti gli effetti» ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia mostrando la matricola 212 marchiata sullo zoccolo dell'ultimo mulo alpino vivente. C'erano circa 300 persone, alpini, amici delle penne nere e varie autorità, ieri mattina ad Anzano di Cappella Maggiore per la festa di compleanno che la sezione Ana Vittorio Veneto ha voluto organizzare per Iroso e per i suoi 40 anni di vita, paragonabili a ben 120 umani.
Dalla sua stalla, affiancato dall'asina Gigliola che da 15 anni gli è a fianco come una badante, Iroso ha scrutato la folla. C'erano Zaia, i sindaci di Cappella Maggiore, Vittorio Veneto e Fregona, i consiglieri nazionali dell'Ana, Renato Genovese e Roberto Genero, il generale Franco Chiesa che nel 1993, anno in cui Iroso venne dismesso dall'esercito, comandava la brigata alpina Cadore alla quale il mulo apparteneva. E inevitabilmente i ricordi sono andati a quell'anno, a quando l'alpino Antonio De Luca salvò dal macello lui e altri 12 muli alpini. «L'asta partiva da 500.000 lire ha ricorda De Luca proprietario di Iroso e degli altri muli (Viola, Uto, Marna e Mila) che compongono oggi il Reparto Salmerie di Vittorio Veneto e rilancio dopo rilancio ho portato a casa Iroso per 1.250.000 lire. È un mulo che ha dato tanto in armi, ma anche in congedo. Mi commuoverò quando morirà. Dal 1993 con mia moglie Anna, che non c'è più, ci siamo sempre presi cura di lui».
UN SERVITORE
«Iroso ha aggiunto Francesco Introvigne, presidente della sezione Ana Vittorio Veneto è un servitore della Patria e dell'uomo». «Un veterano della nostra associazione» gli ha fatto eco Genovese. C'era anche il tenente Nocentini che nel 1993 promosse una colletta nazionale per salvare i muli alpini, «una colletta ha ricordato illegale per il regolamento di disciplina militare, ma che ci ha permesso di salvarne molti». «Iroso ha detto Zaia ha in sé le migliori caratteristiche di un asino e di una cavalla». «È facile fare gli animalisti con un gattino in braccio, fatelo con 6 quintali ha poi aggiunto con riferimento al fatto che De Luca salvò vari muli alpini dal macello -. Iroso è un veneto tra i veneti e se qualcuno vi dice Siete un mulo ditegli grazie. Ringrazio De Luca e tutti gli alpini per il grande salvataggio identitario fatto e per il grande segno di umanità. Ed auguro ad Iroso altri 40 anni». A chiusura, uno sconcio (conducente di muli ndr) del Reparto Salmerie ha dato lettura di una lettera di buon compleanno al loro amico Iroso: «Soldato forte e vigoroso, sei un esempio per tutti coloro che nell'alpinità vivono lo spirito di condivisione e umanità».
Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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