LA CONSULTAZIONE
VENEZIA Diventa ancora più veneto il triumvirato dei probiviri

Giovedì 27 Giugno 2019
LA CONSULTAZIONE
VENEZIA Diventa ancora più veneto il triumvirato dei probiviri del Movimento 5 Stelle. Al posto del ministro Riccardo Fraccaro, trevigiano di nascita ma trentino di adozione, il popolo di Rousseau ha scelto infatti Raffaella Andreola, consigliera comunale in provincia di Treviso, che andrà così ad aggiungersi al consigliere regionale padovano Jacopo Berti già in carica (e alla deputata piemontese Fabiana Dadone, eletta a sua volta in questa tornata) nel collegio che «vigila sul rispetto dei doveri degli iscritti ed a tal fine irroga le sanzioni disciplinari secondo le modalità stabilite dallo Statuto». Per la 43enne, che lavora in uno studio legale, si tratta di una rivincita personale dopo la sconfitta istituzionale: a dicembre le era stata revocata la carica di presidente del Consiglio comunale di Villorba, con una delibera poi dichiarata legittima a febbraio dal Tar del Veneto, secondo cui il comportamento della pentastellata aveva denotato «un cattivo esercizio della funzione presidenziale, lesivo della neutralità dell'organo».
I RISULTATI
Ufficializzati lunedì sera sul Blog delle Stelle, i risultati della consultazione aperta agli iscritti del M5s, purché abilitati a votare tramite la piattaforma elettronica, dicono che vi hanno preso parte 13.767 attivisti. Andreola ha ottenuto 3.146 preferenze, mentre sono state 3.622 quelle conseguite da Dadone e le restanti sono andate agli altri tre candidati in lizza. Alle due nuove elette sono state rivolte le congratulazioni dei volti noti del partito, come la capogruppo regionale veneziana Erika Baldin («Buon lavoro nell'interesse del Movimento e di tutti coloro che credono in esso») e la parlamentare padovana Francesca Businarolo («Avete la grande responsabilità di garantire le regole interne della nostra vita politica, siamo tutti con voi»).
IL RISCATTO
Particolarmente affettuoso il messaggio del gruppo pentastellato di Villorba, in cerca di riscatto dopo lo strappo gialloverde che si è consumato in municipio. Lo scorso 3 dicembre il Consiglio comunale di Villorba aveva difatti sfiduciato la presidente Andreola, entrata in rotta di collisione con il sindaco leghista Marco Serena. E il 6 febbraio il Tribunale amministrativo regionale aveva respinto il ricorso dell'esponente del M5s, a cui era stata contestata la «violazione dei doveri istituzionali del presidente dell'organo consiliare», ritenendo che con il suo modo di gestire i lavori d'aula, in particolare nella convocazione delle sedute e nella compilazione dell'ordine del giorno, si fosse «posta oggettivamente in contrasto con i doveri istituzionali del presidente del consiglio comunale, organo super partes».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci