LA CANDIDATURA
VENEZIA Le Olimpiadi 2026 al tandem Cortina-Milano? «Ogni

Martedì 30 Ottobre 2018
LA CANDIDATURA
VENEZIA Le Olimpiadi 2026 al tandem Cortina-Milano? «Ogni giorno che passa è un sogno che rischia di tradursi in realtà». Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Proprio l'uomo che all'indomani del dietrofront del sindaco di Torino, Chiara Appendino, che sfilò il capoluogo piemontese dal tridente Cortina-Milano-Torino, aveva minacciato di togliere alla candidatura residua Cortina-Milano il sostegno economico, e quindi politico, del governo nazionale.
DETERMINAZIONE
Ma la determinazione con la quale il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Milano, Beppe Sala, hanno continuato a credere nella candidatura veneto-lombarda, ottenendo dal Cio l'accettazione ufficiale, sta mettendo anche il governo nazionale di fronte alle proprie responsabilità. Perché le Olimpiadi invernali 2026 potrebbero davvero, a questo punto, venir aggiudicate a Cortina-Milano e quindi all'Italia.
«Il sogno rischia di tradursi in realtà - precisa Giorgetti - Rischia, perchè dovremo essere all'altezza della sfida: le Olimpiadi pongono tutta una serie di scelte di decisioni e capacità organizzativa che ci metterà a dura prova, ma sapremo farlo». «Non basta la candidatura - ammonisce Giorgetti -. Bisogna vincere la concorrenza. Ma se Lombardia e Veneto presentano una buona proposta possono farcela. E in caso positivo, bisogna poi riuscire a fare delle buone Olimpiadi».
La candidatura italiana potrebbe vincere davvero, anche perché rischia di essere la sola in campo, come ricorda il presidente della Fis (Federazione Internazionale Sci), lo svizzero Gian Franco Kasper.
SPINTA SVIZZERA
«Difficile dare una favorita - commenta Kasper, al vertice della Fis da ormai 20 anni -, vedremo a gennaio quando le tre città presenteranno al Cio i dettagli. In ogni caso l'Italia è un candidato straordinario, ha grande esperienza nell'organizzazione di eventi sportivi. Per me l'Italia ha una candidatura forte». «Le altre due città candidate, Calgary e Stoccolma hanno qualche problema - ha aggiunto il dirigente svizzero -. Il 13 novembre a Calgary ci sarà il referendum per decidere se andranno avanti oppure no, e in Svezia deve esprimersi il parlamento. Questo vuol dire che l'Italia potrebbe essere da sola».
Infine Kasper, membro onorario del Cio, elogia Giovanni Malagò, appena entrato nel Comitato olimpico internazionale a titolo individuale. «È stato nominato per dare una maggiore forza alla candidatura dell'Italia, è l'uomo giusto per promuovere l'evento e riportarlo in Italia, se ci riuscisse sarebbe una bella cosa».
CONCORRENTI
La forza delle candidatura italiana non sta soltanto nella credibilità ed economicità del progetto presentato da Veneto e Lombardia, che si fonda in gran parte su impianti esistenti e quindi a costo molto ridotto, ma anche per le difficoltà politiche delle due candidature concorrenti, Calgary (Canada) e Stoccolma (Svezia). A Calgary - dove la candidatura sarà sottoposta a referendum il 13 Novembre - il progetto Olimpiadi costerebbe 3,5 miliardi di dollari, e il governo federale canadese non ce ne mette più della metà, gli altri dovrebbero essere reperiti a livello locale: e il sindaco di Calgary ha già messo per iscritto che se le cose stanno così la città rinuncia alla candidatura. Su Stoccolma, invece, considerata l'avversaria potenzialmente più pericolosa per il tandem italiano, pesa lo stallo politico e lo scarso entusiasmo per la candidatura olimpica del partito populista di destra. Insomma, anche la Svezia potrebbe veder evaporare la propria candidatura per mancanza di garanzie finanziarie.
Al.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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