L'INCHIESTA
PIOVE DI SACCO Una diagnosi clamorosamente errata le ha provocato

Sabato 7 Settembre 2019
L'INCHIESTA
PIOVE DI SACCO Una diagnosi clamorosamente errata le ha provocato un grave decadimento fisico e fortissimi sintomi depressivi. Ora la 66enne cantante Marisa Sacchetto pretende di essere risarcita. Ed è passata al contrattacco presentando un esposto alla Procura della Repubblica e citando per danni davanti al giudice civile l'Ulss 6 Euganea. L'artista piovese, famosa per la lunga produzione discografica in quindici anni di carriera e per le copertine patinate sul mensile per eccellenza dedicato al pubblico maschile, è stata vittima di un clamoroso errore medico.
L'ERRORE
Nell'aprile 2015, nel corso di abituali controlli, le venne diagnosticato un tumore. Biopsia ed esame istologico, con prelievo dei tessuti, vennero effettuati nelle strutture sanitarie padovane, tra il nosocomio di Piove di Sacco e l'azienda ospedaliera cittadina. Marisa Sacchetto non ha avuto altra scelta che quella di sottoporsi ad un lungo ciclo chemioterapico oltre ad una serie di cure molto gravose. Un autentico calvario che la cantante ha affrontato con grinta e dignità rinunciando quasi del tutto alla carriera artistica e accettando a fatica il progressivo peggioramento delle sue condizioni fisiche, soprattutto a causa del consistente aumento di peso. Ad oltre due anni di distanza - era la fine del 2017 - dalla tremenda diagnosi la 66enne ha però incredibilmente scoperto di non aver mai sofferto di alcuna patologia tumorale. Sono stati alcuni esami specialistici e il consulto con un luminare ad escludere qualsiasi problema. E ad evidenziare il clamoroso errore compiuto dai medici padovani. Dopo aver festeggiato la fine di un incubo la cantante ha realizzato di essere stata vittima di un macroscopica sbaglio. Di quelli che un medico non dovrebbe mai compiere.
Assistita dall'avvocato modenese Gabriele Messina, ha fatto redigere una consulenza medico legale che attesterebbe l'esistenza di un preciso nesso causale tra le sue precarie condizioni di salute attuali e la diagnosi che l'ha costretta ad effettuare lunghi cicli di chemioterapia senza che ve ne fosse alcuna necessità.
GLI ACCERTAMENTI
L'esposto di Marisa Sacchetto è finito sul tavolo del sostituto procuratore Marco Brusegan che ha inviato i carabinieri della squadra di polizia giudiziaria di via Tommaseo negli uffici dell'azienda ospedaliera e all'Immacolata Concezione di Piove di Sacco ad acquisire cartelle cliniche, esami e altra documentazione medica sul lungo calvario della cantante. Sono stati recuperati anche reperti e vetrini affidati ora al medico legale Antonello Cirnelli, che avrà il compito di redigere la consulenza su incarico della Procura.
IL REATO
Al momento il fascicolo aperto dal pm Brusegan, con l'ipotesi di reato di lesioni personali gravissime provocate da colpa medica, è a carico di ignoti: non si è infatti ancora proceduto all'identificazione di tutti i medici e i tecnici che si sono occupati tra il 2015 e il 2017 del caso di Marisa Sacchetto.
Il medico legale dovrà stabilire in particolare se la diagnosi tumorale errata - unico dato certo finora in questa vicenda - sia collegabile e in che modo alle precarie condizioni psicofisiche con cui l'artista è costretta a fare i conti ormai da qualche anno. La 66enne ha provveduto nel frattempo a citare l'Ulss 6 Euganea davanti al giudice civile: ha avanzato una richiesta di risarcimento danni con importi milionari.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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