L'EVENTO
PADOVA «Io non so se l'Italia ha veramente bisogno dell'uomo forte. Ma so che di sicuro ha bisogno di relazioni fra le persone. Ed è questa la nostra missione per quest'anno: ricucire insieme il Paese. Partendo dal lavoro dei volontari che è lo stesso dappertutto, in Veneto come in Sicilia. Ho scritto anche al papa chiedendogli di venire a visitarci».
Così Emanuele Alecci, presidente del Centro servizi volontariato ha introdotto la presentazione ufficiale di Padova capitale europea del volontariato scettro ereditato da Kosice in Slovacchia dopo essere stato fra gli altri di Londra e che l'anno prossimo sarà consegnato a Berlino. La città vanta un palmarès illustre fin dai tempi di Civitas, che è rinato quest'anno con Solidaria. Ma la sua forza sono le 6.400 organizzazioni di volontari, sentinelle di un vero esercito del bene. Persone che di solito lavorano in silenzio ma che questa volta vogliono farsi sentire.
L'OBIETTIVO
«Vogliamo essere il luogo che fa partire il lavoro per la comunità che verrà». Un manifesto politico nel senso più alto del termine. Che sarà declinato in centinaia di manifestazioni, già duecento quelle in programma. La prima fra il 7 e il 9 febbraio sarà una tre giorni che accoglierà anche il presidente della Repubblica Mattarella chiamato a testimone «dei sogni e dei progetti del volontariato italiano e di chi ha voglia di interessarsi della cosa pubblica, del bene comune. Un modo di ricostruire il Paese che ha bisogno di una nuova religione civile, e questa la può fondare solo il volontariato».
I TEMI
Non solo parole. Da mesi circa quattrocento persone stanno lavorando a sbozzare i temi che saranno declinati nelle manifestazioni dal 2020 fino al 2022 per costruire un modello operativo da esportare alle città. «Vogliamo partire con un grande progetto di coinvolgimento di Padova ad ogni livello, dai cittadini ai giovani. È uno schema che può fare da collante ad un nuovo modo di vivere la comunità». Impossibile? Invece no. In sala oltre al sindaco Sergio Giordani e al vice Arturo Lorenzoni era presente il senatore Antonio De Poli. Un suo emendamento al Senato per destinare 500mila euro agli eventi è stato votato oltre le appartenenze. De Poli sarà uno dei 50 ambasciatori di Padova capitale europea. Personaggi, ma anche volontari e associazioni.
GLI INCONTRI
Saranno centinaia gli appuntamenti. Padova è già reduce dal Festival della cultura paralimpica e dalla Giornata della generatività sociale. Fra le maggiori del 2020 il secondo grande appuntamento sarà 20.020 ore di solidarietà. In tre fine settimana di marzo i giovani saranno chiamati ad impegnarsi per progetti socialmente utili in tutta la provincia. Dalla primavera all'autunno 7 eventi per 7 tavoli presenterà il lavoro di 400 cittadini referenti di imprese, associazioni di categoria, sindacati, università, scuole, enti pubblici e media con proposte al Paese sui legami fra volontariato e tessuto economico. Ad esempio il Dipartimento di diritto privato dell'Università e la Fondazione Cariparo che sostiene Padova capitale dal 31 gennaio presenteranno i venerdì del terzo settore, un percorso di alta formazione giuridico-economica sugli aspetti della Riforma.
SOLIDARIA
Dal 21 al 27 settembre aprirà Solidaria, interazione fra realtà profit e non profit, 50mila presenze quest'anno. E in chiusura la festa regionale del volontariato veneto saturerà di stand e di pubblico Prato della Valle e le piazze. In autunno appuntamento su come Rigenerare la solidarietà nei territori in preparazione con 30 personalità del mondo scientifico. Sempre in autunno il Festival che unisce i festival, ovvero gli 8 festival che si occupano a livello nazionale di economia sostenibile riuniti a Padova. Chiusura il 5 dicembre, si spera nel nuovo centro congressi con la Giornata internazionale del volontariato e visita-studio delle realtà padovane rivolta a 50 volontari e operatori europei.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA «Io non so se l'Italia ha veramente bisogno dell'uomo forte. Ma so che di sicuro ha bisogno di relazioni fra le persone. Ed è questa la nostra missione per quest'anno: ricucire insieme il Paese. Partendo dal lavoro dei volontari che è lo stesso dappertutto, in Veneto come in Sicilia. Ho scritto anche al papa chiedendogli di venire a visitarci».
Così Emanuele Alecci, presidente del Centro servizi volontariato ha introdotto la presentazione ufficiale di Padova capitale europea del volontariato scettro ereditato da Kosice in Slovacchia dopo essere stato fra gli altri di Londra e che l'anno prossimo sarà consegnato a Berlino. La città vanta un palmarès illustre fin dai tempi di Civitas, che è rinato quest'anno con Solidaria. Ma la sua forza sono le 6.400 organizzazioni di volontari, sentinelle di un vero esercito del bene. Persone che di solito lavorano in silenzio ma che questa volta vogliono farsi sentire.
L'OBIETTIVO
«Vogliamo essere il luogo che fa partire il lavoro per la comunità che verrà». Un manifesto politico nel senso più alto del termine. Che sarà declinato in centinaia di manifestazioni, già duecento quelle in programma. La prima fra il 7 e il 9 febbraio sarà una tre giorni che accoglierà anche il presidente della Repubblica Mattarella chiamato a testimone «dei sogni e dei progetti del volontariato italiano e di chi ha voglia di interessarsi della cosa pubblica, del bene comune. Un modo di ricostruire il Paese che ha bisogno di una nuova religione civile, e questa la può fondare solo il volontariato».
I TEMI
Non solo parole. Da mesi circa quattrocento persone stanno lavorando a sbozzare i temi che saranno declinati nelle manifestazioni dal 2020 fino al 2022 per costruire un modello operativo da esportare alle città. «Vogliamo partire con un grande progetto di coinvolgimento di Padova ad ogni livello, dai cittadini ai giovani. È uno schema che può fare da collante ad un nuovo modo di vivere la comunità». Impossibile? Invece no. In sala oltre al sindaco Sergio Giordani e al vice Arturo Lorenzoni era presente il senatore Antonio De Poli. Un suo emendamento al Senato per destinare 500mila euro agli eventi è stato votato oltre le appartenenze. De Poli sarà uno dei 50 ambasciatori di Padova capitale europea. Personaggi, ma anche volontari e associazioni.
GLI INCONTRI
Saranno centinaia gli appuntamenti. Padova è già reduce dal Festival della cultura paralimpica e dalla Giornata della generatività sociale. Fra le maggiori del 2020 il secondo grande appuntamento sarà 20.020 ore di solidarietà. In tre fine settimana di marzo i giovani saranno chiamati ad impegnarsi per progetti socialmente utili in tutta la provincia. Dalla primavera all'autunno 7 eventi per 7 tavoli presenterà il lavoro di 400 cittadini referenti di imprese, associazioni di categoria, sindacati, università, scuole, enti pubblici e media con proposte al Paese sui legami fra volontariato e tessuto economico. Ad esempio il Dipartimento di diritto privato dell'Università e la Fondazione Cariparo che sostiene Padova capitale dal 31 gennaio presenteranno i venerdì del terzo settore, un percorso di alta formazione giuridico-economica sugli aspetti della Riforma.
SOLIDARIA
Dal 21 al 27 settembre aprirà Solidaria, interazione fra realtà profit e non profit, 50mila presenze quest'anno. E in chiusura la festa regionale del volontariato veneto saturerà di stand e di pubblico Prato della Valle e le piazze. In autunno appuntamento su come Rigenerare la solidarietà nei territori in preparazione con 30 personalità del mondo scientifico. Sempre in autunno il Festival che unisce i festival, ovvero gli 8 festival che si occupano a livello nazionale di economia sostenibile riuniti a Padova. Chiusura il 5 dicembre, si spera nel nuovo centro congressi con la Giornata internazionale del volontariato e visita-studio delle realtà padovane rivolta a 50 volontari e operatori europei.
Mauro Giacon
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