L'AGGRESSIONE
CAERANO (TREVISO) Voleva che un gruppo di nomadi si spostasse da

Domenica 11 Agosto 2019
L'AGGRESSIONE CAERANO (TREVISO) Voleva che un gruppo di nomadi si spostasse da
L'AGGRESSIONE
CAERANO (TREVISO) Voleva che un gruppo di nomadi si spostasse da un'area che aveva occupato abusivamente e, per tutta risposta, è stato pestato e mandato all'ospedale: in faccia aveva ancora i segni del pestaggio da parte di un gruppo di nomadi che non volevano saperne di lasciare un campo abusivo. La vittima è il sindaco di Caerano San Marco, Gianni Precoma, che aveva deciso di intervenire anche se in questi giorni il vigile del paese è in ferie. Se qualcuno voleva prenderlo a pugni per intimidirlo e farlo scendere a patti, ha però ottenuto una reazione opposta: lui ha già annunciato che oggi denuncerà i suoi aggressori e la giunta ha già parlato di ulteriori provvedimenti per cercare di spostare i rom.
IL PRIMO TENTATIVO
Venerdì scorso Precoma era già intervenuto in prima persona: il sindaco sceriffo del comune alle porte di Montebelluna era andato in via Lepanto e aveva ordinato ai rom di lasciare la zona e di portar fuori il camper e la Punto con cui viaggiavano e dove vivevano. Oltre a rimuovere una tenda che avevano piantato lì da poco. Una situazione che aveva creato malumori, visto che alcuni di loro si sdraiavano seminudi sull'erba e lasciavano in giro una quantità consistente di immondizia. Una situazione che il sindaco aveva deciso di affrontare senza l'aiuto di nessuno, visto che l'unico agente della polizia locale di Caerano è attualmente in ferie. E Precoma non aveva alcuna intenzione di lasciare che la situazione si incancrenisse. Così era andato da solo e sembrava anche aver ottenuto un discreto successo: «I nomadi aveva spiegato non hanno protestato né opposto resistenza, se ne sono andati quasi subito e io ho ripristinato le transenne. Mi sono sentito di intervenire viste le continue segnalazioni che mi sono giunte da parte dei cittadini. Prima di andarsene, i rom hanno soltanto detto di non avere responsabilità nel costante abbandono di rifiuti».
IL RITORNO
Quella che sembrava un'operazione conclusa, che aveva risolto un problema sentito dalla comunità di Caerano, in realtà non lo era. Il gruppo non se n'era andato dal comune, semplicemente aveva spostato il proprio accampamento di poche centinaia di metri, sempre nella zona industriale di Caerano. Precoma è stato avvisato mentre era a Falcade (Belluno) e ieri pomeriggio ha deciso di intervenire di nuovo. Invece che in via Lepanto, come aveva fatto il giorno prima, in via dell'Artigianato. Il suo «dovete andarvene anche da qui» questa volta ha avuto conseguenze diverse: il sindaco è stato circondato e assalito dal gruppo dei nomadi, che gli ha lasciato evidenti segni di percosse e il volto tumefatto: «Sono stato letteralmente pestato, domani (oggi, ndr) sporgerò denuncia contro queste persone». La giunta tornerà a riunirsi presto per affrontare il problema. Aspetto giudiziario a parte, resta da capire come si risolverà la questione legata ai nomadi, che negli ultimi anni, nonostante varie soluzioni escogitate per allontanarli, sono puntualmente tornati a stazionare a Caerano.
I PRECEDENTI
I tentativi di convincerli ad andarsene dalla zona industriale di Caerano, a poche centinaia di metri dal centro, risalgono ancora alla precedente amministrazione, che piazzò alcune transenne. I nomadi non si fecero alcuno scrupolo: tolsero le transenne e tornarono nel piazzale che avevano autonomamente e illegalmente deciso di occupare. Le lamentele di chi abita e lavora in zona erano però continue e quello dei nomadi era rimasto un problema aperto, argomento di dibattito anche nell'ultima campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione.
LA SVOLTA
Il 26 maggio scorso Gianni Precoma è stato eletto praticamente con un plebiscito, superando il 70 per cento. Leghista, era sostenuto anche da Forza Italia e da liste civiche di centrodestra. Erano passati meno di tre mesi e si era già guadagnato il soprannome di sindaco sceriffo: la sua battaglia per la sicurezza nel comune era diventata un punto nevralgico della sua amministrazione. Ed era così tornato in primo piano il problema dei nomadi della zona industriale. Una questione che Precoma aveva deciso di affrontare di petto. Ma forse senza prevedere una reazione violenta come quella di ieri.
Federico Fioretti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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