Irregolarità negli appalti: arrestati sindaco e funzionari in un paese di 4mila abitanti

Giovedì 30 Luglio 2020
Irregolarità negli appalti: arrestati sindaco e funzionari in un paese di 4mila abitanti
L'INCHIESTA
PREMARIACCO (UDINE) Pressioni sui tecnici comunali, affidamenti irregolari di opere pubbliche per 900 mila euro, documentazioni contraffatte, accordi illeciti per varianti in corso d'opera, assunzioni dubbie, compiacenza di imprenditori e progettisti, donazioni fittizie e violazioni di segreto d'ufficio. Ci sarebbe tutto ciò dietro il sistema Premariacco, secondo quanto emerso dall'indagine della Guardia di Finanza di Udine che ha scoperchiato una fitta rete di relazioni e condotte illecite con snodo il comune di poco più di 4 mila abitanti noto per il ponte Romano sul fiume Natisone.
Le Fiamme Gialle di Udine, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a sei misure cautelari personali, 22 perquisizioni e sequestri in uffici pubblici, imprese, professionisti e abitazioni private, per plurime irregolarità nella gestione degli appalti dei Comuni di Premariacco e Torreano, altro centro della provincia friulana alle porte di Cividale. Il sindaco di Premariacco Roberto Trentin, amministratore civico di lungo corso eletto nel 2015 primo cittadino - e a settembre pronto per ricandidarsi per il secondo mandato - è stato posto agli arresti domiciliari. Gli altri indagati sono i responsabili dell'ufficio tecnico dei Comuni di Premariacco e Torreano, posti ai domiciliari, mentre due imprenditori e un architetto sono stati destinatari del divieto di contrarre incarichi con la Pubblica Amministrazione. Nell'indagine vi sono altri 11 indagati, tra i quali la vicesindaco di Premariacco Dolores Zuccolo, un consigliere e il segretario comunale del Comune, il comandante della Polizia Locale dell'Unione Territoriale Intercomunale Natisone, altri tre imprenditori e quattro privati, due per una donazione fittizia e due per la falsificazione di un testamento.
I reati contestati a vario titolo sono di turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, traffico di influenze illecite, peculato d'uso, truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità in testamento olografo e omessa denuncia di reato da parte di un pubblico ufficiale. Tutto è partito dalla segnalazione di un dipendente comunale, non disposto a soddisfare le pressioni e sollecitazioni che gli giungevano dal sindaco, dal vicesindaco e da un consigliere comunale e che per questo sarebbe stato sostituito con un altro funzionario. Attraverso la ricerca di riscontri nei documenti, con intercettazioni telefoniche e ambientali, e con un trojan nello smartphone di uno degli indagati, i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Udine hanno potuto acquisire elementi su conversazioni, immagini, messaggi, spostamenti e incontri dei principali indagati, che ai colloqui telefonici preferivano incontri diretti e riservati, in luoghi esterni agli uffici comunali. Tra gli appalti sotto la lente della Procura della repubblica di Udine vi è la demolizione di una scuola elementare, l'acquisto di uno scuolabus, la realizzazione di una bretella stradale, il riordino di un cimitero, il rifacimento del guado di un torrente, l'adeguamento di un impianto sportivo, l'asfaltatura delle strade e l'affidamento di alcuni incarichi professionali. Le Fiamme Gialle ipotizzano anche il reato di peculato, per l'uso di un generatore di elettricità comunale, impiegato da uno degli indagati per una festa privata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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