IN AULA
VENEZIA Dopo tre decenni, il Veneto ha un nuovo Piano regionale dei trasporti

Mercoledì 15 Luglio 2020
IN AULA VENEZIA Dopo tre decenni, il Veneto ha un nuovo Piano regionale dei trasporti
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VENEZIA Dopo tre decenni, il Veneto ha un nuovo Piano regionale dei trasporti (Prt). Con 29 voti favorevoli, 13 contrari e 3 astenuti, ieri il Consiglio ha approvato la legge-quadro che riforma la programmazione del 1990, prevedendo per il periodo 2020-2030 investimenti pari a 20 miliardi, di cui 13 già disponibili, dedicati per il 62% alla mobilità e al ferro e per il 35% all'adeguamento e alla manutenzione stradali. «Un varo a tempo di record, due anni e otto giorni», ha esultato l'assessore leghista Elisa De Berti con il governatore Luca Zaia, mentre per l'opposizione giallorossa si tratta comunque di uno strumento «vecchio e inadeguato».
IL DIBATTITO
Il relatore zaiano Francesco Calzavara ha sottolineato che «la prossima Giunta potrà dare attuazione ai vari piani di secondo livello», riguardanti per esempio il trasporto pubblico locale e la mobilità ciclistica, «strumenti attuativi con i quali i veneti percepiranno l'importanza del Prt». Ma per i pentastellati Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco e Simone Scarabel, «si continua a concentrarsi su opere come Tav, pesanti, costose e impattanti, quando ormai ovunque nel mondo si sperimentano tecnologie innovative». E secondo il correlatore dem Stefano Fracasso, restano irrisolte troppe questioni, dai project financing stradali al futuro del porto di Venezia: non sappiamo neanche se raggiungeremo la provincia di Trento con la Valdastico Nord, la Valsugana o con il prolungamento dell'A27».
LE PROPOSTE
A proposito dell'autostrada Venezia-Belluno, è passato un ordine del giorno che impegna la Giunta a perseguire l'obiettivo di rendere gratuito il tratto da Treviso in su, malgrado le stilettate fra schieramenti che si trovano nei ruoli opposti a Venezia e a Roma. Il testo è stato infatti proposto da Scarabel del M5s e condiviso da Andrea Zanoni del Pd, ma ha suscitato l'ironia di Riccardo Barbisan della Lega: «Visto che al Governo ci siete voi, magari chiedete la liberalizzazione ad Atlantia mentre discutete della concessione...». Sintesi dell'azzurro Marino Zorzato: «Votiamo tutti a favore, ben sapendo che si tratta di una bufala». Via libera anche alla proposta di Stefano Casali (Fdi), ma sostenuta trasversalmente da tutti i veronesi, di potenziare l'aeroporto Catullo: «È inaccettabile che sia poco più che un magazzino per viaggiatori, la Regione deve pretendere che i soci investano almeno un decimo di quanto spendono per il veneziano Marco Polo». Avanti anche con l'idea di Massimo Giorgetti (Fdi) di coinvolgere taxi e noleggio con conducente «nel trasporto di disabili e anziani», mentre è stata respinta la richiesta di Piero Ruzzante (Leu) di «ripristinare immediatamente il distanziamento sociale all'interno dei mezzi pubblici».
Soddisfazione nel complesso è stata espressa da Confindustria Veneto: «Grazie a questo Piano il Veneto può diventare laboratorio di mobilità innovativa. Con una logistica efficiente possiamo tornare attrattivi», ha commentato il presidente Enrico Carraro, annunciando che a ottobre nascerà la parte Nordest dell'Osservatorio territoriale infrastrutture.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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