Il Veneto si gioca 6 miliardi l'anno

Domenica 14 Ottobre 2018
L'INCHIESTA
VENEZIA Veneti, giocatori incalliti. Ovvero, come rovinarsi con le slot machines, che ormai spuntano come funghi in ogni bar o pubblico esercizio. Ci sono casi in cui le fredde statistiche non rendono giustizia alla realtà. Eppure i numeri che compongo il Libro Blu dei Monopoli di Stato ci restituiscono un'immagine del Nordest che sfata i luoghi comuni, secondo cui è soprattutto nel Sud Italia che vanno i ludopatici, ovvero i malati delle macchinette mangiasoldi.
VENETO DA RECORD
Nella classifica dei volumi di gioco, la regione (dati relativi al 2016, ma confermati nel primo semestre 2017) ha un posto ragguardevole. È al quinto posto con 6 miliardi 101 milioni di euro (pari a 1.245 euro a testa) di spesa procapite. In testa Lombardia (14,5 miliardi), più distanziati Lazio (7,9 miliardi) e Campania (7.3 miliardi). Poco più sopra del Veneto (che ha una popolazione di 4 milioni 900 mila abitanti) c'è l'Emilia Romagna (6,2 miliardi). In due anni la febbre del gioco è cresciuta del 10 per cento in Veneto, visto che nel 2014 il volume era di 5,6 miliardi, mezzo miliardo in meno. Di quel fiume di denaro, le vincite distribuite sono state pari a 4 miliardi 666 milioni di euro, mentre la voce delle spese (tasse e fornitura del servizio) è stata pari a un miliardo 435 milioni di euro. Per far fronte a questa richiesta di azzardo, sono schierati (dato assieme al Trentino Alto Adige) 14 sale Bingo, 605 punti vendita di concorsi pronostici, 255 punti e 24 negozi di gioco ippico, 306 punti e 77 negozi di gioco ippico, 3.'23 ricevitorie del Lotto e 5.631 punti vendita di lotterie.
IL FRIULI
Minore il volume di gioco in Friuli, per effetto della popolazione (un milione 217 mila rispetto a 4 milioni 905 mila): un miliardo 392 milioni, con vincite per un miliardo 46 milioni, al netto di spese per 345 milioni di euro. Le sale Bingo sono 4, i punti di vendita per concorsi pronostici 170, 77 punti e 5 negozi di gioco ippico, 70 punti e 20 negozi di gioco sportivo, 658 ricevitorie del Lotto e 1.246 punti di vendita Lotterie.
SLOT A GOGO
Impressionante il numero di macchinette installate ad ogni angolo di città e paesi. Sono di tre tipi. Innanzitutto le Newslot, che in Italia sono circa 400 mila, collocate in 85 mila esercizi. Il Veneto (calcolato nelle statistiche assieme al Trentino Alto Adige) ne ha quasi il 10 per cento: 38.558 distribuite in 7.754 esercizi. Il Friuli meno di un quarto: 9.107 slot in 1.990 esercizi. La seconda categoria è quella degli apparecchi Video Lottery: sono 6.269 in Veneto e Trentino, 1.008 in Friuli. I cosiddetti apparecchi Comma 7, ossia i videogiochi senza vincita di denaro, sono 10.825 in Veneto e Trentino, 1.863 in Friuli.
LE MANGIASOLDI
Le slot machines la fanno da padrone nel mondo del gioco. Basti pensare che in Veneto il volume di gioco nel 2016 (dati confermati nel primo semestre 2017) di Newslot, Vlt e videogiochi è stato di 4 miliardi 666 milioni di euro, con vincite per 3,7 miliardi e una spesa di 960 milioni di euro. L'incidenza sul totale dei giochi è del 77 per cento. In Friuli il volume è pari a un miliardo 36 milioni di euro, con vincite per 811 milioni di euro e spese per 224 milioni.
GEOGRAFIA DELL'AZZARDO
La Regione Veneto ha disaggregato i dati della spesa per provincia. I più incalliti sono i polesani che alle macchinette' hanno scommesso 1.470 euro a testa, secondi i veneziani con 1.051 euro (compresi neonati e centenari), seguono i veronesi con 1.114 euro a persona, i trevigiani con 900 euro, i padovani con 792 euro pro capite, e i bellunesi con 779 euro a testa. Questa cifra è maggiore rispetto alla spesa reale, perchè contempla le somme giocate e rigiocate. In realtà sono 419 gli euro di spesa reale per ogni adulto, quindi giocatore potenziale, in Italia.
CAPOLUOGHI LUDICI
Ecco quanto si spende nei comuni capoluogo per le slot (esborso effettivo per ogni abitante). In Veneto a guidare la classifica troviamo Rovigo con 17 milioni e mezzo di euro complessivi, che equivalgono a una media di 339,3 euro pro capite (compresi i minorenni). Al secondo posto c'è Belluno dove la spesa in un anno è di 10 milioni 800 mila euro, pari a 303,2 euro a testa. Al terzo posto Vicenza con 268,6 euro pro capite (30 milioni di euro). Seguono Venezia con 253,84 euro (66 milioni di euro in totale), Verona con 209,4 (53 milioni di euro di spesa), quindi Treviso con 204,5 euro a testa (17,1 milioni di euro). I padovani sono i più virtuosi perchè anche dilapidando 24,2 milioni di euro, spendono solo 115,3 euro a testa.
CHIOGGIA E PIOVE DI SACCO
Tra le città della provincia veneta ce ne sono alcune che spiccano per media di spesa alle slot. Jesolo con i suoi turisti balneari è un caso a parte, perchè la media di 411 euro a testa è calcolata sui residenti, non sui visitatori balneari. Lo stesso vale anche per Abano Terme con 363 euro pro capite. Colpiscono, invece, i 387 euro a testa che vengono giocati alle macchinette a Chioggia, in provincia di Venezia, un record se si pensa che la spesa a Portogruaro è di 303 euro, a San Donà di Piave di 244 euro e a Mira di 196 euro, solo per restare a Comuni maggiori. Ai vertici delle classifiche anche i 366 euro degli abitanti di Piove di Sacco, in provincia di Padova, dove Monselice arriva invece a quota 276 euro ed Este a 252 euro; virtuosissimi i cittadellesi che giocano solo 88 euro a testa. Su quote elevate troviamo, in provincia di Treviso, Conegliano con 334 euro (mentre la vicina Vittorio Veneto ha una media di soli 201 euro) e Castelfranco con 318 euro. In provincia di Vicenza un posto di rilievo ce l'hanno i cittadini di Montecchio Maggiore con 310 euro a testa, ma sia Bassano (200 euro) che Schio (161 euro) sono a livelli molto più bassi.
32 MILA MALATI DI GIOCO
Commento dell'assessore regionale Manuela Lanzarin: Sono numeri allarmanti, perché slot e videolottery sono dispositivi elettronici che favoriscono un utilizzo compulsivo, isolano i giocatori e creano una vera e propria dipendenza patologica. Nel 2016 i cosiddetti giocatori problematici erano in Veneto 32.500, mentre i potenziali malati di gioco patologico sono stimati tra i 3200 e i 3700. Ma solo la metà si rivolge ai servizi pubblici per chiedere un aiuto a uscire dalla spirale della ludopatia, ormai riconosciuta come vera e propria patologia da prevenire e curare.
Giuseppe Pietrobelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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