«Il governo riveda i tagli: i comuni veneti pronti a una pioggia di ricorsi»

Venerdì 10 Gennaio 2020
IL CONFRONTO
PADOVA «Sul fondo di solidarietà e sul blocco del turnover siamo pronti a dialogare con il governo. Se, però, entro la fine del mese non avremo una risposta soddisfacente, allora scatteranno i ricorsi». Dall'Anci Veneto ieri è arrivato un messaggio forte e chiaro: i Comuni veneti non hanno alcuna intenzione di abbassare la testa rispetto ad un taglio del Fondo che, a livello regionale, si attesta a quota 7.782.958.70 euro. Un taglio che va a penalizzare 418 amministrazioni locali venete su 536 , ovvero il 77.99% del totale. Tagli che rischiano di concretizzarsi, soprattutto nei piccoli comuni, con la messa in discussione di servizi essenziali come le mense scolastiche, i trasporti o l'assistenza alle categorie più deboli. Proprio per questo ieri mattina il presidente Mario Conte si è presentato nella sede della Provincia di Padova con in mano una bozza che sarà sottoposta al vaglio di tutti i sindaci della regione in cui sono state messe in fila le 3 richieste che l'associazione sottoporrà al governo.
CON IL DIRETTIVO
Ad accompagnare il sindaco di Treviso c'erano il vicepresidente vicario di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello (sindaco di Mirano) e i due vicepresidenti Elisa Venturini (vicesindaco di Casalserugo) e Alessandro Bolis (sindaco di Carmignano del Brenta). Presente anche il direttore Carlo Rapicavoli. «In occasione della conferenza Stato-Città e autonomie locali dello scorso 11 dicembre ha spiegato Conte sono stati ufficializzati dei dispositivi estremamente penalizzante per i nostri Comuni. Il primo riguarda le assunzioni di personale da parte delle amministrazioni, il secondo le modalità di riparto del Fondo di solidarietà». «Per quel che riguarda il personale, dopo anni di blocco del turnover, nell'ultimo periodo eravamo riusciti a far ripartire le assunzioni ha aggiunto il primo cittadino trevigiano -. Ora, però, le nuove diposizioni del governo vanno a penalizzare i Comuni più virtuosi come quelli veneti che, negli anni, hanno avuto per esempio la capacità di consorziarsi. Sul fronte del Fondo di solidarietà, abbiamo scoperto che a venire bastonati sono soprattutto i Comuni con maggiore capacità fiscale, quindi quelli più virtuosi. Questo si concretizza in un taglio da 7,8 milioni di euro per i nostri sindaci. Solo a Treviso, rischiamo di perdere 405mila euro». «Proprio per questo abbiamo deciso di mettere nero su bianco le nostre richieste da inviare a Roma ha continuato Conte . Di fatto chiediamo che venga eliminato il taglio al Fondo di Solidarietà e che vengano garantite le assunzioni che ci spettano. Non solo. Ribadiamo anche il nostro appoggio alla legge sull'Autonomia promossa dalla Regione».
L'INCONTRO
E se da Roma non arrivasse nessuna risposta? «Io rimango ottimista, già la settimana prossima abbiamo un incontro nella Capitale. Non possiamo però dimenticare che dal 2011 al 2015 sono stati tagliati 12.5 miliardi destinati agli enti locali e questo non è un precedente incoraggiante - ha concluso Conte -. Nel caso in cui dovessimo ottenere solo silenzio, già a febbraio siamo pronti a presentare un ricorso collettivo sul Fondo di solidarietà. Un ricorso che è già stato vinto in passato da 43 Comuni del trevigiano e da un gruppo di amministrazioni padovane». «In questa battaglia - ha detto invece Venturini - ci piacerebbe che al nostro fianco ci fosse anche l'Anci nazionale che, per ora, non si è vista». «Se il governo non ci darà ascolto ha detto poi Pavanello rischiamo di mettere in discussione i servizi essenziali per la cittadinanza». «Nei Comuni con meno di 2000 abitanti ha concluso Bolis anche il venir meno di qualche decina di migliaia di euro farebbe mancare le risorse per le mense scolastiche e per gli scuolabus».
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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